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L’Ucraina, la Crimea
e …gli affari


di Piero Orteca

“Attenzione – diceva un grande sociologo e politologo come Ralf Dahrendorf – perché a inseguire fino alle estreme conseguenze il principio di autodeterminazione ci si può perdere in un ginepraio”. Nel senso, aggiungiamo noi, che, come in un gioco di scatole cinesi (o di matrjoske, le bambole russe, visto di cosa stiamo parlando) ogni minoranza (da tutelare) può essere “maggioranza di un’altra minoranza” (anche quest’ultima, è ovvio, da tutelare).  Per spiegarci meglio e senza entrare troppo nel merito (cioè nel ginepraio), pigliamo la “madre di tutte le crisi” attuali, l’Ucraina. E’ una nazione formalmente indipendente, con una fortissima minoranza di russi, i vecchi padroni. Il presidente cacciato, Ianukovich (“democraticamente”, anche se non cristallinamente eletto) rispondeva a loro. In pratica, più di mezza Ucraina (tutta l’area sinistra, che va da Leopoli fino a oltre Kiev) è pro-occidentale e il terzo restante è filo-russo. Non basta. Parata nel mezzo c’è la pietra dello scandalo: la Crimea, che ci ricordiamo per averla studiata, assieme alle guerre di Cavour, sui vecchi sussidiari. Questa splendida penisola è abitata, a schiacciante maggioranza, dai russi. Putin ha in mano un trattato (legalissimo, secondo il diritto internazionale) che gli consente di tenere trincerata in quei porti la sua Flotta del Mar Nero, pronto a sguinzagliarla nel Mediterraneo.  Per questo gli americani, che sui diritti umani sono strabici, in Ucraina stanno combinando (dietro le quinte, è ovvio) un macello diplomatico. Vogliono tirare l’Ucraina, strategicamente, dalla loro parte. L’Unione Europea, che sui “diritti” degli altri si muove anche lei a zig-zag, ha altri obiettivi. La Germania della Merkel (e ti pareva!) vede l’Ucraina come un bambino guarda la vetrina di una pasticceria. Nonostante i 250 mila morti sulla coscienza (guerra civile jugoslava) ai tedeschi non sembra vero di fiondarsi dalle parti di Kiev, portandosi appresso, banche, contratti stramiliardari e pure i carrettini per vendersi i würstel. Insomma, Putin sarà pure antipatico, cinico, freddo, con lo sguardo da serpente a sonagli e via discorrendo. Ma gli altri non sono poi tanto meglio. Non fatevi fregare: gratta gratta, la lite è sempre per la coperta. Anche in Ucraina.

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