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Il nodo del rimpasto in Giunta regionale, ecco le ipotesi

Rimane ancora irrisolto il nodo della rappresentanza dei partiti nella giunta regionale, dove dovranno trovare spazio i Drs e Articolo 4, soggetti politici nati durante la legislatura e che dunque non facevano parte del patto pre-elettorale tra Rosario Crocetta, il Pd, l'Udc e il Megafono. La questione è legata innanzitutto ai numeri, quindi; anche se poi la maggioranza dovrà affrontare un altro ostacolo non meno difficile: i nomi. Il governatore ritiene inamovibili Lucia Borsellino e Linda Vancheri, dunque il confronto, in atto nella maggioranza, è su dieci dei dodici assessorati. Il criterio su cui si sta ragionando è quello della rappresentanza in base alla proporzionalità di ognuna delle singole forze che compongono la maggioranza. Pur di chiudere l'accordo, Crocetta avrebbe informato gli alleati di essere disposto a rinunciare a una delle quattro nomine che gli spettano come stabilito dal patto pre-elettorale, confermando Borsellino e Vancheri e tenendo per sè la terza indicazione. Dunque i conti sono presto fatti: al Pd vengono confermati 4 assessori (uno di questi è Nelli Scilabra, confermata in base agli accordi in corso) come da patto originario avendo matenuto la propria rappresentanza all'Ars, uno al Megafono (Michela Stancheris) mentre, in base a questo principio, l'Udc, che intanto ha perso quattro parlamentari all'Ars, dovrebbe passare da tre a due assessori, facendo così spazio a Drs, mentre gli ultimi due assessorati dovrebbero andare ad Articolo 4 (uno dei due posti "ceduto" dal governatore). Ma l'Udc insiste nella richiesta di mantenere inalterati gli accordi pre-elettorali.

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