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In nuova Zelanda
la star è George

A soli otto mesi il piccolo George inizia la sua carriera di giovane reale. E’ lui la star indiscussa della prima visita ufficiale di quasi venti giorni che i duchi di Cambridge al completo hanno iniziato in Nuova Zelanda e che li porterà anche in Australia. Il principino è sceso dalla scaletta dell’aereo in braccio alla raggiante Kate, che per l’occasione ha indossato un cappotto rosso doppiopetto di Catherine Walker (fra gli stilisti preferiti di Diana) e un cappellino in tinta.

 Scelta non casuale: due capi molto simili li portava la principessa del Galles nel 1984. I duchi sono arrivati a Wellington dopo un 'interminabilè viaggio di 28 ore su un volo di linea della Qantas per Sydney. In Australia sono poi saliti su un velivolo messo a disposizione dal governo neozelandese. Ad accoglierli il primo ministro John Key e un gruppo di maori seminudi che hanno omaggiato i reali con la tipica danza di benvenuto e il tradizionale saluto del «naso naso». 

 Quello che più ha colpito gli osservatori è che nonostante il lungo viaggio in aereo William, Kate e il figlio si siano presentati impeccabili all’appuntamento in Nuova Zelanda. Questo è stato possibile, spiega il Daily Telegraph, grazie all’entourage di 12 persone che viaggia con loro, compresa la nuova e qualificatissima nanny spagnola, Maria Teresa Turrion Borrallo, di cui oggi sono state pubblicate le prime fotografie. E anche grazie al parrucchiere personale di Kate, che ha permesso alla duchessa di presentarsi con una acconciatura perfetta lavorando durante il volo. Kate ha avuto solo qualche difficoltà a contenere la gonna che svolazzava per il forte vento.

  Il protagonista indiscusso è comunque George, che è apparso tranquillo e riposato nonostante le tante ore passate in aereo. I giovani reali sono molto amati in Nuova Zelanda, soprattutto William, che l’ultima volta era stato lì nel 2011 per visitare le aree della città di Christchurch devastata dal terremoto in cui morirono 185 persone, e questa volta potrà osservare il progresso della ricostruzione. Anche se non manca qualche polemica attorno alla visita ufficiale. Una di tipo politico. Da tempo nel Paese si discute di un passaggio dalla monarchia alla repubblica. E prima dell’arrivo dei giovani reali, Don McKinnon, ex vice primo ministro, ha definito come «inevitabile» questo cambiamento. La Nuova Zelanda si sta allontanando dalla ex madrepatria anche con la proposta di indire un referendum per togliere la Union Jack dalla bandiera nazionale.  

Un’altra polemica riguarda invece lo strappo alla regola che è stato fatto per il royal baby: il suo seggiolino sulla limousine che useranno i reali è girato verso il conducente e non, come vuole la legge per i bambini di quell'eta, dall’altra parte.  Il tour reale nelle due ex colonie farà tappa in 12 città con decine di appuntamenti distribuiti fra la cultura locale e indigena, gli sport, i militari e gli enti di beneficenza. Prima di proseguire il 16 aprile per una visita di 10 giorni in Australia, l’intenso calendario neozelandese prevede fra l’altro un giro nel porto di Auckland a bordo dello yacht Team New Zealand, finalista dell’ultima Coppa America e un incontro con il regista della trilogia del Signore degli Anelli, Peter Jackson. 

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