Alle 17, in un’aula del primo piano del Tribunale di Milano, si aprirà il capitolo più drammatico della storia giudiziaria di Silvio Berlusconi. Il suo nome è il 59mo di giornata tra quelli che aspettano di sapere come dovranno scontare la pena. Dei quattro anni incassati per la vicenda Mediaset, gli restano dieci mesi e mezzo (un anno meno 45 giorni di sconto previsti dalla legge dopo sei mesi) perchè tre sono coperti dall’indulto. Domiciliari o affidamento in prova ai servizi sociali: queste le due ipotesi sul tavolo del collegio del Tribunale di Sorveglianza chiamato a decidere in camera di consiglio. Presidente (con voto doppio) Pasquale Nobile de Santis, giudice Beatrice Crosti e, al loro fianco, due esperti della materia, una ricercatrice di diritto penitenziario e una ex docente di criminologia. Tutto dovrebbe svolgersi, come da prassi in questi casi, nel giro di pochi minuti. Berlusconi avrebbe voluto esserci ma i suoi avvocati gli hanno consigliato di non presentarsi.