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"Se sono miei embrioni
voglio i miei figli"

''Non voglio essere scambiata per una matta che non riesce ad avere figli e quindi vuole quelli degli altri. Desidero solo che sia tutto chiaro. Voglio sapere se gli embrioni dello scambio sono miei o no. Se sono miei è ovvio che anche i bimbi sono miei e di mio marito. Non potrei vivere con l'idea o il sospetto che ci sono i miei bambini in giro per l'Italia''. A dirlo, in un'intervista pubblicata su Messaggero e Mattino, la 36enne romana i cui embrioni sarebbero stati impiantati nell'utero di un'altra donna al Pertini di Roma. ''Eravamo quattro aspiranti mamme. Ora tre sono incinte e io no. Se lo scambio degli embrioni è avvenuto tra due delle mamme ora incinte, possono scambiarsi i figli dopo la nascita. Io, invece, che do in cambio? Comunque non c'è legge che tenga: se gli embrioni sono miei, i piccoli li voglio'', dichiara la donna, che ha dato mandato all'avvocato Pietro Nicotera di presentare oggi una denuncia alla Procura di Roma affinché si accertino eventuali errori o omissioni. Il 4 dicembre scorso, racconta, ''ero al mio secondo tentativo di transfer. Mi dovevano essere impiantati tre embrioni di classe A, i migliori. Mi chiamano per seconda. Non faccio in tempo a mettere piede in camera operatoria e mi rispediscono indietro. 'Scusi, ci siamo sbagliati, non è il suo turno'. E subito dopo hanno chiamato una ragazza, sempre del '78 come me e con un cognome simile''. ''Ho aspettato una mezz'ora. Quando è arrivato il mio turno ho detto, credo una portantina, una battuta del tipo 'quanto ho dovuto aspettare'. E lei mi ha risposto: 'Che vuoi gli embrioni di un'altra?''', prosegue la donna che nel frattempo si è sottoposta con esito negativo a un terzo tentativo di fecondazione. ''Poi ho saputo da quella ragazza che anche lei aveva avuto l'impianto di tre embrioni di classe A. Potrebbe essere avvenuto allora l'errore? O quando? Vorrei saperlo''. Parlando della donna incinta, ''penserà: 'Li ho tenuti per nove mesi nella mia pancia, sono i miei figli'. Ma se gli embrioni, come pare evidente, non sono suoi, neanche i figli lo sono''. Sull'ospedale, ''mi preoccupa il silenzio. Nessuno dal centro di infertilità del Pertini si è fatto vivo. Io e mio marito sembriamo sospesi nel vuoto''.

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