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A Roma il superlatitante
Vito Genco

Vito Genco, ricercato da 20 anni dai carabinieri per reati inerenti il traffico internazionale di droga e l'affiliazione a cosche mafiose, dopo essere stato espulso dal Venezuela, dove era stato arrestato dall'Interpol, è giunto a Roma. Genco, scortato da uomini della Polizia venezuelana e italiana, è appena sbarcato all'aeroporto di Fiumicino con un volo proveniente da Caracas via Madrid. L'uomo era coinvolto nell'operazione 'Cartagine', che portò al sequestro di 5 tonnellate di cocaina nel marzo 1994 e alla disarticolazione del clan dei Cuntrera Caruana.

Vito Genco, il super-latitante arrestato dall'Interpol su indicazione dei carabinieri di Torino, vestito con una maglia blu e jeans, scortato da uomini della Polizia venezuelana e da agenti della Polizia di Frontiera dell' aeroporto di Fiumicino, appena sceso dall' aeromobile è stato trasferito negli uffici di Polizia giudiziaria per la notifica dell' arresto e il foto segnalamento. Qui è stato trattenuto per più di un' ora, poi, sempre scortato dagli agenti, è stato fatto salire a bordo di un' auto in borghese della Polizia, con cui poco dopo le 13.30 ha lasciato l'aeroporto per il trasferimento del carcere di Civitavecchia. L' uomo era riuscito a far perdere le proprio tracce nell'agosto 1995, in seguito all'assoluzione in primo grado e alla scarcerazione. 

Nel processo d'Appello, però, gli investigatori dell'Arma portarono nuove prove relative al coinvolgimento dell'uomo nel traffico di 11 tonnellate di cocaina dalla Colombia all'Italia che, nel marzo 1994, aveva portato al sequestro di oltre 5 tonnellate di polvere bianca nel torinese. Il latitante è stato individuato grazie al Gps, che viene montato su tutte le auto in Venezuela, dove era noto come 'il professore' e viveva di rendita. Coinvolto nell'operazione 'Cartagine', il più grande sequestro di cocaina avvenuto nel nord Europa a metà degli anni Novanta, è stato arrestato grazie alle indicazioni fornite dai carabinieri del Comando provinciale e dalla procura di Torino alle autorità internazionali, che lo hanno fermato a Valencia. Il superboss da anni conduceva una vita agiata nella zona più esclusiva della città venezuelana, ma facendo attenzione a non dare troppo nell'occhio. Pur di non rischiare di essere scovato aveva fatto a meno persino del bancomat. Non è stato quindi facile individuarlo per gli investigatori, che ne hanno seguito le tracce dal Nord America fino a Caracas e poi, appunto, a Valencia, dove poteva contare su numerosi e importanti appoggi.

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