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Veronica Lario: io vittima
di agguati fotografici

''Quel giornale è usato come un'arma, per amici e nemici. Se non fai più parte del cerchio, sei un nemico. Ne avrei fatto volentieri a meno, ma adesso basta: dico quel che penso''. Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi, in un colloquio con il Messaggero commenta il ''dibattito'' promosso dal settimanale 'Chi' sul suo corpo e difende ''il diritto a invecchiare''. ''Ci sono tre motivi per cui torno a parlare ad un giornale. Il primo è che considero il servizio del settimanale un attacco inaccettabile alle donne che, come me, vogliono invecchiare senza assoggettarsi allo stereotipo del giovane a tutti i costi'', spiega Lario. ''Ho quasi sessant'anni, non mi curo del mio giro vita o delle rughe sul collo. E' un motivo sufficiente per suggerirmi il ricorso al chirurgo estetico? Non sono una figura pubblica, non sono più sposata con un presidente del Consiglio, tra l'altro lui non è più presidente del Consiglio. E quale esempio diamo alle sedicenni che oggi chiedono come regalo di compleanno una liposuzione?''. La seconda ragione è che ''mi ferisce che il settimanale al quale devo questo miserabile agguato appartenga al mio ex marito'', prosegue Lario. ''E' vero, non sono più una Berlusconi e dunque non ho più diritto alle foto ritoccate, ma stavolta è venuto meno il rispetto per una donna che è comunque la madre dei figli di Silvio Berlusconi''. Lario si definisce ''vittima di agguati fotografici''. Inoltre, dice, ''continuano a segnalare miei indirizzi privati, fregandosene della privacy''. Il terzo motivo è che ''trovo deontologicamente riprovevole che un medico si permetta consigli non richiesti senza conoscere niente della persona di cui parla'', dichiara Lario. ''E se io fossi ingrassata in seguito a problemi di salute?''.

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