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Monito del papa
contro i corrotti

«Il timore di Dio è anche un allarme di fronte alla pertinacia del peccato: nessuno porta con sé dall’altra parte soldi, potere, vanita’ e orgoglio. Penso alle persone che hanno responsabilità sugli altri e si lasciano corrompere; penso a coloro che vivono della tratta delle persone e del lavoro schiavo, penso ai fabbricanti di armi che sono mercanti di morte. Ce ne sono qui? No. Nessuno, nessuno di questi è qui, non vengono a sentire la parola di Dio». Lo ha detto Papa Francesco all’Udienza generale sul settimo dono dello Spirito Santo, che è appunto il timore di Dio. «Un giorno - ha ricordato Francesco - tutto finisce e nessuno può portarsi dall’altra parte il frutto della sua corruzione». «Che il timore di Dio - ha pregato Francesco ad alta voce - faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio». «Quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, la vanita’, il potere, l’orgoglio, allora - ha spiegato il Papa - il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione! Così non sarai felice».  

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