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Il corpo di Vincenzo riaffiora a Capo d’Orlando

 Il mare agitato di Capo d’Orlando ha restituito ieri pomeriggio intorno alle ore 15.45, il corpo del ventitreenne brolese Vincenzo Oddo. Aveva ancora addosso gli occhialini da nuotatore. Il ritrovamento è avvenuto all’altezza del cine teatro, dove a scorgere per primi il corpo tra le onde a riva sono stati alcuni operatori di un lido sul lungomare orlandino assieme poi ai bagnanti. Scattato l’allarme, sul luogo sono giunti gli uomini della Capitaneria di porto e della Guardia costiera, carabinieri e agenti del locale Commissariato di polizia che hanno provveduto a recuperare il cadavere del povero Vincenzo. Sul punto del ritrovamento, sono arrivati di gran corsa i familiari del ragazzo per sottoporsi in lacrime al doveroso riconoscimento. Al loro fianco pure il sindaco di Brolo, Irene Ricciarello. È finita così, come d’altra parte tutti avevano sospettato, dopo tre intensi giorni di ricerche da parte degli uomini della Capitaneria di porto, Guardia costiera, Vigili del fuoco, Carabinieri, volontari. Proprio ieri pomeriggio, era stato programmato un incontro nella sala multimediale “Rita Atria” per fare il punto in sinergia con la Guardia costiera sulle ricerche per avviarne altre, da Brolo a Gioiosa Marea. Ma purtroppo ogni flebile speranza si è spenta d’improvviso con la ferale notizia di ieri pomeriggio. Alle 17 di domenica scorsa, Vincenzo, era stato notato sopra lo scoglio di Brolo, in un’ora in cui nell’area c’erano diversi bagnanti e pure barche vicine; poi, pare, il tuffo in mare per intraprendere la via del ritorno e raggiungere i parenti che aveva lasciato poco prima sulla spiaggia. Ma proprio da questo momento si sarebbero perse le sue tracce. Appare tuttavia strano che nessuno si sia accorto di nulla, viste le numerose presenze nel tratto di mare. Che nessuno l’abbia visto lottare disperatamente contro la forza delle onde che, peraltro proprio quella sera, erano diventate abbastanza consistenti a causa delle correnti di levante che imperversavano nella zona. Tanto forti che nell’arco delle ore successive a quel tuffo il suo corpo è stato spinto da quelle stesse correnti a circa 15 chilometri di distanza, lì dove è riaffiorato. Vincenzo pare fosse un abile nuotatore, effettuava a nuoto il tragitto battigia-scoglio tutti i giorni o quasi. Non certo uno sprovveduto, quale ex culturista dal fisico scolpito. Ieri momenti di disperazione dei familiari che non avevano perso le speranze di poterlo riabbracciare. La comunità brolese che aveva vissuto in questi giorni in uno stato di apprensione per la vita del giovane concittadino è rimasta incredula e sbigottita. Il sindaco Ricciardello ha fatto predisporre al Palazzo municipale la bandiera a mezz’asta e proclamato il lutto cittadino, mentre continuano a rimanere sospese le manifestazioni estive. Ieri il magistrato di turno, Alessandro Lia, non ha ritenuto di non disporre l’esame autoptico dal momento che il medico legale intervenuto sul posto del ritrovamento, dopo aver esaminato accuratamente la salma ha certificato che la morte è avvenuta a seguito di annegamento. Il cadavere inoltre non presentava particolari segni che facessero presumere eventuali altre cause (tipo urti accidentali e non).

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