In Italia servirà la troika? "No, no, assolutamente no. La prego, lo scriva a caratteri cubitali". Lo afferma il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, in una lunga intervista al direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano. Per Padoan "il Paese deve riformarsi da solo e lo sta facendo. Dobbiamo farlo ancora più in fretta. Io so, e i mercati sanno, che il Paese è fortemente orientato a sostenere la crescita, ci vorrà più tempo ma non li deluderemo". "Il 3% nel 2014, e anche nel 2015, non sarà superato. Non ci sarà bisogno di una manovra aggiuntiva", chiarisce. "Non mi iscrivo a nessun partito dei gufi, sono sempre stato iscritto al partito dei realisti e qui resto - prosegue il ministro -. I dati dell’economia anche più recenti confermano un’economia che stenta a uscire dalla recessione. Rimango, però, convinto che esistano segnali positivi che andranno apprezzandosi nei prossimi trimestri e nei prossimi anni. Parlo del 2015 e del 2016. E dico questo non per una banalità contabile, ma perchè è importante mantenere una prospettiva di medio periodo e i primi atti del governo Renzi sono, per me, tutti orientati a un obiettivo: realizzare politiche con impatto duraturo e crescente nel lungo termine". Riguardo al bonus da 80 euro, Padoan spiega: "No, non mi sono mai pentito, naturalmente avrei voluto avere a disposizione risorse per fare di più, ma è importante del bonus Irpef ricordare due cose. La prima: riguarda 11 milioni di persone. La seconda: sarà permanente. Questo è importante perchè le famiglie devono avere più risorse e più fiducia per fare sì che queste risorse vengano spese".