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Stromboli, che spettacolo!

Lo Stromboli è in eruzione. Arriva sino al mare, dopo aver percorso la Sciara del Fuoco, ed è ben alimentata la colata lavica che fuoriesce dalla tarda serata di mercoledì dal vulcano eoliano. Colata lavica che era stata preceduta da una vera e propria “pioggia di sabbia” sugli abitati di Stromboli e Ginostra. L’evolversi della situazione viene, ovviamente, seguita con grande attenzione sia dal Dipartimento della Protezione civile che dai vulcanologi. Tra l’altro non bisogna dimenticare che, anche in periodi di “calma” lo Stromboli è uno dei vulcani più monitorati al mondo. Ne consegue che non vi è al momento nessuna emergenza e vengono categoricamente smentite le notizie che parlano di un crollo della terrazza craterica e che si spingono anche oltre, paventando uno tsunami e l’evacuazione dell’isola. L’unica anomalia, se così si può definire, rispetto ad un recente passato, è la fuoriuscita di una considerevole quantità di lava. Al punto che il primo flusso fuoriuscito dal vulcano ha impiegato solo un paio d’ore a percorrere la Sciara del Fuoco ed arrivare sino al mare. Per il resto tutto sembra essere in linea con quella che è la consueta attività stromboliana. Il serpente di lava che scende sulla Sciara, alimentato da tre bracci, sta regalando uno spettacolo straordinario ai tanti diportisti che affollano le Eolie, e che si spingono sino a Stromboli, e ai turisti che raggiungono il tratto di mare limitrofo con le motonavi per minicrociere. Tratto di mare dove non manca il lavoro per la Guardia Costiera di Lipari impegnata a far rispettare il divieto di accesso e di sosta per le imbarcazioni fissato a 300 metri dal piede emerso del vulcano. Grande lavoro anche per le guide vulcanologiche che, dopo aver spontaneamente deciso, qualche giorno prima dell’eruzione, di non effettuare escursioni ad alta quota, si stanno prodigando a disciplinare il flusso di turisti e curiosi che raggiungono quota 400 metri (dove l’accesso è libero e senza guide). In particolare si stanno prodigando affinchè non si concentrino nello stesso posto e si distribuiscano, invece, su tutta l’area. A proposito degli “scenari disastrosi” paventati, abbiamo contattato Mario Zaia (Zazà), guida storica dello Stromboli. Dopo una fragorosa risata ha dichiarato che «evidentemente sono degli indovini e riescono a spingersi fin dove ne i vulcanologi, né le apparecchiature né noi che “viviamo” il vulcano riusciamo ad arrivare».

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