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Obama: "Avanzata jihadisti piu' rapida del previsto"

I raid americani in Iraq stanno avendo successo, distruggendo armi e attrezzature dello Stato islamico (Isis), mentre due missioni umanitarie sono state completate per portare soccorso alle decine di migliaia di membri della minoranza degli Yazidi in fuga dalle orde dei jihadisti sui monti intorno a Sinjar. Lo ha dichiarato oggi il presidente Barack Obama, aggiungendo che "non c'e' un programma" per la fine della missione e che servirà tempo, ma ribadendo che "le truppe americane non torneranno a combattere in Iraq" e che non sara' una nuova guerra. 

Nuove notizie drammatiche arrivano intanto dalla regione di Sinjar, citta' vicina al confine con la Siria conquistata domenica dai jihadisti. I miliziani dello Stato islamico non lasciano partire circa 4.000 Yazidi da due villaggi a sud della citta' e minacciano di 'giustiziarli' se non si convertiranno all'Islam, secondo quanto ha affermato un attivista di questa minoranza, Ali Sanjari, parlando con un sito di notizie curdo. Sanjari afferma che i suoi correligionari, seguaci di una fede pre-islamica e considerati miscredenti dai fondamentalisti dello Stato islamico, sono bloccati dai miliziani nei villaggi di Haju e Hatemiya e fa appello ai governi iracheno e della regione autonoma del Kurdistan e alle organizzazioni internazionali perche' intervengano. Le dichiarazioni di Obama hanno fatto seguito di alcune ore ad una sfida lanciata dal cosiddetto 'Califfato islamico' dell'Isis direttamente a Washington: "Non siate vigliacchi, attaccandoci con i droni - ha affermato in un video un portavoce dello Stato islamico, Abu Musa - mandate i vostri soldati invece, quelli che abbiamo umiliato in Iraq. Lo faremo ovunque e alzeremo la bandiera di Allah sulla Casa Bianca".

Le dichiarazioni di Obama hanno fatto seguito di alcune ore ad una sfida lanciata dal cosiddetto 'Califfato islamico' dell'Isis direttamente a Washington: "Non siate vigliacchi, attaccandoci con i droni - ha affermato in un video un portavoce dello Stato islamico, Abu Musa - mandate i vostri soldati invece, quelli che abbiamo umiliato in Iraq. Lo faremo ovunque e alzeremo la bandiera di Allah sulla Casa Bianca". Ma la strategia americana si va delineando chiaramente: proteggere la regione autonoma del Kurdistan, i cui combattenti Peshmerga sono in prima linea nella resistenza all'avanzata jihadista, e fare arrivare aiuti umanitari alle masse di profughi in fuga dalla loro avanzata. 

Il progetto in Iraq e' di lungo termine, il problema non sara' risolto in settimane. Lo afferma il presidente americano, Barack Obama, sottolineando che l'avanzata dei jihadisti e' piu' rapida di quanto si pensasse. Non c'è un programma" per la fine della missione in Iraq. Così il presidente americano, Barack Obama, risponde a chi gli chiede quanto ritiene che dureranno i raid aerei. I raid aerei in Iraq hanno avuto successo: hanno distrutto armi e attrezzature. Lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, durante una conferenza stampa oggi a Washington, sottolineando che due missioni umanitarie nel Paese sono state completate. Il presidente americano ha precisato che "non c'è un programma" per la fine della missione in Iraq, osservando che il primo ministro britannico, David Camoeron, e il presidente francese, François Hollande, "hanno espresso appoggio per le azioni umanitarie Usa". "Abbiamo fiducia nel fatto che possiamo prevenire l'Isis" dal salire sul monte Sinjuar e "dall'uccidere la gente lì", ha proseguito. Ma il progetto in Iraq è di "lungo termine, il problema non sarà risolto in settimane", ha spiegato Obama ammettendo che l'avanzata dei jihadisti è stata più rapida di quanto si pensasse.

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