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Sequestrati beni per 1,7 mln
a condannato per racket

La guardia di finanza di Palermo ha sequestrato una società e relativo complesso aziendale, una ditta individuale, un magazzino, un autoveicolo e disponibilità finanziarie per oltre 1,7 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal tribunale di Palermo-sezione misure di prevenzione, su richiesta della Procura. I beni sono stati sequestrati a un cinquantenne palermitano, già arrestato nell'ottobre 2012 nell'operazione di polizia "Atropos", per estorsione ed associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto ritenuto appartenente alla famiglia della "Noce". 

L'attività investigativa aveva consentito di ricostruire le modalità dell'imposizione del "pizzo" a numerosi imprenditori e commercianti dei quartieri controllati. All'indagato era stato contestato il reato di estorsione aggravata in quanto, mediante minacce e intimidazioni, erano state imposte ad una società di produzione cinematografica, impegnata a Palermo nelle riprese di una fiction per la tv, assunzioni e prestazioni di servizi non necessari. Per questo, lo scorso maggio gli è stata inflitta una condanna a 10 anni di reclusione.

Il provvedimento di sequestro ha riguardato un'attività commerciale e di servizi funebri, beni immobili e mobili, nonché disponibilità finanziarie riconducibili al nucleo familiare, nonché ad un altro soggetto. Quest'ultimo, titolare di una ditta individuale attiva nel settore della piccola distribuzione, ha dichiarato redditi esigui e comunque incompatibili con gli investimenti necessari per l'avvio di un'attività commerciale. Per tali ragioni, il Tribunale di Palermo ha ritenuto questa attività come direttamente riconducibile al cinquantenne e ricompresa tra i beni considerati frutto delle attività illecite o reimpiego dei relativi proventi, attesa la sproporzione con i redditi dichiarati dal complessivo nucleo familiare.

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