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Jihad, 5 indagati
in Veneto

Sarebbero legate alla vicenda di Ismar Mesinovic, il bosniaco residente nel bellunese morto in Siria all'inizio dell'anno in combattimento dopo aver aderito alla Jihad, le indagini che hanno portato all'iscrizione di cinque uomini nel registro degli indagati in Veneto. Secondo quanto si è appreso, sarebbero tutti originari dei Balcani.

Cinque persone residenti in Veneto risultano indagate nell'ambito di un'inchiesta per terrorismo aperta dalla Procura distrettuale di Venezia e condotta dai Ros. Si tratterebbe - scrive oggi il 'Corriere del Veneto' - di elementi sospettati di essere vicini alle organizzazioni che si battono per la Jihad islamica.

L'ipotesi investigativa è che almeno alcuni di questi cinque abbiano svolto attività di reclutamento di persone - immigrati, ma non solo - interessate a raggiungere la Siria o l'Iraq, per prendere parte alla 'guerra santa' condotta dalle formazioni estremiste. Dopo l'allerta terrorismo lanciata nei giorni scorsi dal Ministero dell'Interno, si era intensificata in Veneto l'attività di intelligence sui centri islamici e sui soggetti considerati pericolosamente vicini al fondamentalismo.

Bitonci ad Alfano: dopo Lampedusa venga in Veneto - Quello dei profughi "non è solo un problema di accoglienza: non possiamo più permetterci, anche alla luce di quanto sta succedendo in Libia, di trascurare il rischio che chi sbarca possa arrivare a compiere azioni terroristiche o ad ingaggiare guerriglieri, come sospettano i Ros e la Digos". Lo afferma il sindaco di Padova Massimo Bitonci rivolgendosi al ministro dell'interno Angelino Alfano. "E' ormai noto a tutti come, in Veneto e in particolare a Padova, possano essere selezionati, formati e inviati in zone di conflitto giovani fanatici jihadisti, pericolosi per la nostra cultura e per la vita di ogni uomo libero che si ispira ai valori della convivenza pacifica e della democrazia - dice l'esponente del Carroccio -. Chiedo al ministro Alfano, così come ha visitato Lampedusa, di venire in Veneto e rendersi conto con i suoi occhi di quale sia il rischio per la cittadinanza, vista la facilità, già documentata, con cui gli estremisti islamici fanno breccia e raccolgono pericolosi consensi". Per Bitonci, "è necessario mappare e controllare capillarmente i luoghi di preghiera e aggregazione di immigrati provenienti da zone a rischio. Non si tratta di mancanza di rispetto. Questo è un obbligo morale nei confronti della nostra civiltà e dei nostri figli. Alfano si prenda carico della questione - conclude - e risponda alle domande dei cittadini".

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