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Eterologa: primo accordo tecnico fra Regioni

E' stato licenziato il documento tecnico per l'introduzione della fecondazione eterologa dai tecnici del settore e funzionari regionali, con l'accordo preliminare di tutte le Regioni.

La commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha poi confermato l'intesa sulle linee guida per disciplinare questo tipo di intervento. Il documento verrà portato domani all'attenzione dei presidenti delle Regioni.

La fecondazione eterologa sarà gratuita o con ticket, prevista cioè nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ma con dei paletti rispetto all'età delle donne riceventi, che devono essere in età potenzialmente fertile. Su questo punto, tecnici e funzionari regionali hanno trovato l'accordo nel documento tecnico varato oggi. Il nato da fecondazione eterologa avrà lo stesso colore di pelle della coppia ricevente. Per quanto possibile si manterrà, cioè, lo stesso fenotipo della coppia ricevente in relazione al colore della pelle, dei capelli e anche rispetto al gruppo sanguigno. Il nato da eterologa avrà la possibilità di chiedere di conoscere l'identità del padre o madre biologici una volta compiuti i 25 anni di età: a questo punto il donatore viene ricontattato e, se lo decide, potrà rivelare la propria identità.  

Con l'eccezione di tale caso, il documento prevede l'anonimato del donatore: si potrà risalire a notizie relativi ad aspetti genetici del donatore solo per esigenze mediche del nato. 

Il documento tecnico varato è in linea con i contenuti della delibera già approvata dalla Regione toscana e che dà il via libera all'eterologa nei centri pubblici della Regione. Il documento prevede anche, come nella delibera della Toscana, precisi test ed esami clinici per i donatori e l'istituzione di un Registro dei donatori.

Intanto, domani proprio a Firenze, all'Ospedale Careggi, prederanno il via le visite di consulenza per le prime otto coppie che hanno chiesto di effettuare una fecondazione eterologa. L'orientamento delle altre Regioni, secondo quanto si apprende, sarebbe invece quello di attendere il via libera definitivo della Conferenza Stato-Regioni prima di avviare gli interventi di fecondazione eterologa nei propri centri.

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