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Ospedale operativo
grazie a protesta

La quiete dopo la tempesta. L’implementazione dei servizi sanitari all’interno del nosocomio lungrese, nel giro di qualche settimana, diventerà realtà. La nuova mappa della medicina territoriale disegnata nel distretto sanitario del Pollino, porterà nella struttura arbëreshe tutti i servizi tipici del Capt. L’anteprima delle recenti decisioni assunte,  è stata annunciata ieri mattina a Giovanni Manoccio, ex sindaco di Acquaformosa, recatosi a Castrovillari con «l’intenzione palese di occupare, in segno di protesta, gli uffici del direttore del distretto Vincenzo Arena». Il battagliero amministratore arbëresh, noto anche per le sue prese di posizione eclatanti, ha desistito nel suo intento dopo aver  ascoltato le proposte del direttore Arena, finalizzate al miglioramento delle prestazioni nella struttura lungrese. Le operazioni che metteranno in sesto il Capt arbëresh si sostanziano nel ripristino a regime degli ambulatori esistenti (oculistica, ortopedia, otorino, geriatria, diabetologia e fisiatria territoriale) e nell’introduzione di nuovi servizi come la chirurgia vascolare, l’urologia e l’ecografia specialistica. In particolare, l’ecografo posto in Lungodegenza, verrà utilizzato per le visite di radiologa e per i consulti di urologia. A breve a Lungro verrà  istituito l’ambulatorio specialistico di chirurgia vascolare con l’effettuazione di eco-color doppler per quattro ore alla settimana. Per l’altro ecografo in dotazione al reparto di  Radiologia, al di là delle “resistenze democratiche” messe in scena nei giorni scorsi dai dipendenti per evitare la sottrazione,  Manoccio ha chiesto che «dopo la riparazione venga riallocato a Lungro per rispettare la mission propria del Capt che  si basa soprattutto sull’erogazione di servizi sanitari territoriali». Per coprire i turni, si è convenuto di richiedere a tutte  le guardie mediche, titolari e non, la disponibilità di aumentare il servizio di 12 ore settimanali da espletare presso la Rsa lungrese. E proprio ieri, i sub commissari calabresi hanno inoltrato al Ministero della Salute la proposta di riorganizzazione della rete assistenziale. Il nuovo piano prevede anche l’istituzione delle “Case della salute”, una ogni 75/100 mila abitanti. Stando ai parametri, sul territorio della provincia cosentina, dovrebbero istituirsi da 7 a 10 strutture. La proposta individua negli ospedali dismessi i plessi idonei dove allocare i nuovi presidi di medicina. Il Capt di Lungro, probabilmente, diventerà “Casa della salute” con annessa Rsa medicalizzata. L’attuazione di questo disegno per Giovanni Manoccio «equivale a un risarcimento morale rispetto agli scippi perpetrati negli ultimi anni e se  le cose non dovessero andare così - conclude l’ex sindaco - mi adopererò ad attuare forme clamorose di protesta a difesa del diritto alla salute».

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