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Sindaci a Montecitorio, apertura ad Anci

E' stato un confronto 'diretto' quello che si è celebrato questa mattina nell'Aula di Montecitorio, un''invasione' pacifica di circa 600 sindaci che per la prima volta hanno 'occupato' gli scranni della Camera per avviare un colloquio franco e aperto con le istituzioni. Il tutto di fronte agli occhi della presidente della Camera, Laura Boldrini, e alla presenza, per il governo, di Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del consiglio, e di Maria Carmela Lanzetta, ministro per gli Affari regionali. Subito snocciolate alcune delle proposte Anci, enunciate da Piero Fassino: titolarità dei tributi ai Comuni e superamento del patto di stabilità. Positiva la risposta del governo, con Delrio che ha subito annunciato la volontà dell'esecutivo di voler allentare i cordoni rigidi del patto. Ma l'incontro di questa mattina - 'I Sindaci d'Italia nell'Aula di Montecitorio, Idee per il futuro del Paese' - potrebbe esser stato utile anche a trovare una scorciatoia per approdare finalmente a una conferenza interistituzionale, da tenersi con cadenza mensile, alla presenza dei presidenti delle due Camere, del ministro per gli Affari regionali, dei presidenti delle Regioni e naturalmente dell'Anci. Su questo lasciano ben sperare le parole della presidente della Camera Boldrini, che ha auspicato che "la collaborazione tra governo, Parlamento e comuni diventi permanente e si svolga in sedi normali, soprattutto quando ci sono passaggi delicati della vita politica come la legge di stabilità. Lo dobbiamo - ha evidenziato - ai cittadini italiani che non sopportano diatribe ma vogliono risposte convincenti". Piena sintonia dal sottosegretario Delrio, che ha tenuto a spiegare che l'incontro di oggi "non è stata una vetrina o un lamento, ma un momento di lavoro insieme. Questo governo ha orecchie aperte e conosce bene i vostri problemi, quindi diciamo sì a un nuovo periodo di confronto". Chiaro anche sul patto di stabilità: "intendiamo cambiarlo, facendo in modo che coloro che hanno i bilanci in ordine siano di stimolo alle proprie comunità. E' un impegno che prendiamo sul serio - ha tranquillizzato - non sulla base dell'emotività". Entusiasta il ministro Lanzetta, convinta che le proposte dei sindaci "possano, giustamente, essere prese in considerazione dalle istituzioni, anche per migliorare il quadro di riforma degli enti locali, già avviato". Poi quasi una promessa: "i sindaci hanno bisogno di strumenti più adeguati e nell'ambito delle mie competenze continuerò ad operare per migliorare il loro lavoro e farò la mia parte anche per il patto di stabilità". Atteso, infine, anche se preceduto da altri esponenti Anci, l'intervento di Fassino, che ha ricordato nell'Aula della Camera la curva discendente dei trasferimenti ai Comuni, passati nel periodo 2010-2013 da 16,5 a 2,5 miliardi; anche se poi, contestualmente, gli stessi Municipi hanno contribuito al risanamento del Paese con oltre 17 miliardi. "Uno sforzo enorme - ha detto - che non è stato imposto né allo Stato né alle sue amministrazioni". Ma ora, ha osservato, "ci sono le condizioni per aprire una nuova stagione", capace di andare oltre "le audizioni formali, e proponiamo una conferenza interistituzionale", con cadenza mensile, con i presidenti di Camera e Senato, i ministri per gli Affari regionali e dei Rapporti con il Parlamento e i presidenti delle Regioni e dell'Anci. Così facendo, ha concluso, "si darebbe una forma condivisa alle attività istituzionali e un'immagine di condivisione a tutto il Paese". (ANSA)

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