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149 suicidi per la crisi, la metà imprenditori

Nel 2013, 149 persone si sono suicidate per motivazioni economiche, in forte aumento rispetto alle 89 del 2012. Si tratta di un suicidio ogni due giorni e mezzo. Uno su due è imprenditore, ma in un anno è raddoppiato il numero dei disoccupati suicidi; triplicato quello degli occupati. Sono i dati di una ricerca della LInk Campus University, contenuta nella Relazione 2014 del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, presentata oggi. Il fenomeno non conosce più differenze geografiche. Persino al Sud, dove il tasso dei suicidi per crisi economica è sempre stato storicamente più basso rispetto alla media nazionale, vi è stato un allarmante aumento. Il numero più alto si è registrato nel Nord-Ovest. Rispetto al 2012 è poi quasi raddoppiato anche il numero di persone che hanno tentato di togliersi la vita per motivazioni economiche: sono stati 86, 14 donne. Il numero più elevato dei tentativi di suicidio si registra tra coltro ai quali la crisi ha portato via il lavoro, ma anche la speranza di proseguire o ricostruire altrove il percorso professionale. Seguono gli imprenditori ed i lavoratori dipendenti. (ANSA).

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