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Giudice di Pace
verso chiusura

L’ufficio del  Giudice di Pace va verso la chiusura. Gli atti e le azioni prodotte per mantenere gli uffici giudiziari in vita, evidentemente, non sono stati sufficienti a garantire la permanenza della sede istituita dall’ex Ministero di grazia e giustizia.  Il personale comunale individuato per sostituire gli operatori  giudiziari, non ha preso servizio  presso l’ufficio giudiziario bloccando, di fatto, la realizzazione del corso bimestrale di formazione per i dipendenti comunali che doveva essere ultimato entro la fine di ottobre. I dipendenti scelti dall’amministrazione per portare avanti le pratiche giudiziarie, un amministrativo di categoria D con funzioni di cancelliere e un lavoratore  di categoria B con mansioni di collaboratore, nonostante le sollecitazioni giunte dal Ministero, hanno dato forfait. Tra i 45 dipendenti della dotazione organica del municipio arbëresh, dunque, nonostante la disponibilità a prendere servizio nella sede di via sant’Elia dichiarata da altri lavoratori, gli amministratori non sono riusciti a trovare un’alternativa in grado di mantenere in paese gli uffici giudiziari.  La revoca del provvedimento approvato nello scorso mese di giugno, con il quale era stato assegnato il personale comunale all’ufficio del Giudice di Pace e la trasmissione dell’atto spedito mercoledì scorso al Ministero di giustizia e al tribunale di Castrovillari competente per territorio, di fatto, suona il De Profundis degli uffici giudiziari di Lungro. Eppure otto mesi addietro, il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace era stato annunciato dal Ministro della giustizia Andrea Orlando che, con una nota, aveva dato il placet alle istanze di mantenimento della sede giudiziaria presentate dai municipi arbëreshë di Lungro e Acquaformosa, enti che avevano assicurato l’impegno vincolante a mantenere, con proprie spese e risorse, gli uffici di via sant’Elia. Nella richiesta di salvaguardia della sede giudiziaria, per rafforzare le motivazioni del mantenimento, i municipi interessati avevano anche evidenziato la specificità territoriale del mandamento nel quale, tre delle quattro comunità interessate, sono riconosciute di minoranza linguistica storica albanese, oggetto di tutela sia ai sensi dell’art. 6 della Costituzione che della Legge 15 Dic 1999 n. 482. Con la chiusura del Giudice di Pace,  Lungro perde un altro baluardo dello Stato. La scure dei tagli, dopo aver privato la comunità della caserma del Corpo forestale, passata nel silenzio assoluto, ha cancellato anche il più importante  presidio di legalità del mandamento.   

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