Sabato 23 Novembre 2024

In 100 mila in
piazza Plebiscito

Un fiume in piena di fans quello che è arrivato ieri sera in Piazza del Plebiscito per rendere omaggio a Pino Daniele nel primo dei flash mob napoletani –il secondo dovrebbe svolgersi questa mattina, in concomitanza con il funerale romano –, a cui era presente anche il sindaco della città Luigi de Magistris. Napoletani di ogni età hanno intonato alcune tra le più celebri e belle canzoni dell’artista scomparso, soprattutto “Je so’ pazzo” e naturalmente “Napule è”. In fondo alla piazza, già gremita dalle 19,30, tre striscioni: «Solo tu per sempre», «Dopo te nisciuno più» e «Ciao guaglio’». Sono state anche esposte la chitarra dell’artista e alcune sue fotografie. Ed è lì che il sindaco ha annunciato che a Pino Daniele sarà intitolata a Napoli una strada o una piazza: «È il minimo» ha detto. «Qui ci sono persone di ogni età –ha aggiunto il sindaco –. È un fatto molto significativo che si possano celebrare i funerali anche qui, l'abbraccio di stasera è stato unico; Napoli doveva dargli il saluto nella “sua” piazza...». Ma già da ieri le canzoni di Pino Daniele, trasmesse ad alto volume, rimbalzavano dai negozi e invadevano le strade, mentre una serie di striscioni affissi sui monumenti e nelle vie del centro di Napoli ne ricordano i brani più celebri fino a comporre una sorta di “medley”. Napoli piange la scomparsa di Pino Daniele e il giorno dopo la morte del cantautore partenopeo il dolore non è affatto più lieve. Basta fare un giro per le vie del capoluogo e nei vicoli che fecero da sfondo all’adole - scenza dell’artista scomparso nella notte tra domenica e lunedì per capire quanto profonda sia la ferita: dal San Carlo a piazza Municipio, dalla Galleria Umberto al Maschio Angioino, una lunga sequenza di striscioni anonimi, ma tutti riconducibili a un’unica matrice, lo ricordano ognuno col suo verso, fino a comporre un’unica trama, uno spartito frutto di una miscellanea di canzoni e di stili come era nelle corde di Pino Daniele. Un tour e una colonna sonora della nostalgia che parte dal Maschio Angioino dove un primo striscione - tratto da “Terra mia”, il primo album del 1977 - recita «Terra terra mia cumm è bello a la guardà», e un altro rievoca le critiche alla Lega espresse col brano “‘O Scarrafone” («Questa Lega è una vergogna, noi crediamo alla cicogna»), per passare davanti al teatro San Carlo dove si cita un verso di “Yes I know my way” («Se haje suffrì caccia a currea»). In via Toledo l’omaggio a “Quando”, una delle colonne sonore scritte da Pino per Massimo Troisi, con la frase «Siamo angeli che cercano un sorriso».

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