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Disservizi sanità
rispunta referendum

Ora basta! E’ il grido che lancia l’Associazione a difesa della sanità sul tirreno cosentino di Scalea. I cittadini sono stanchi di una sanità che non funziona dice il presidente Pino Cardillo: “È una chimera  avere il diritto sacrosanto alla tutela della salute?  Si può continuare a vivere in un territorio, l’alto tirreno,   dove si muore per non avere gli ospedali, dove si aspettano i soccorsi che arrivano dopo circa un ora, dove le giunte regionali di destra hanno smantellato presidi vitali come il presidio di Praia a Mare, per far rimanere due ospedali distanti tra loro solo 22 Km e abbandonare tutto l’alto tirreno cosentino a se stesso e dove la nuova giunta di sinistra sembra voler ricalcare tale nefasto andamento? A proposito dopo due mesi non si conosce la nuova Giunta Regionale, forse sono impegnati ad accaparrarsi una poltrona?  Non vi dimenticati i problemi della sanità,  non vogliamo morire per colpe non nostre.  E' mai possibile che solo per scelte politiche clientelari un territorio sia lasciato sguarnito per più di ottanta km di presidi ospedalieri mettendo a rischio la vita di neonati, anziani, giovani ? E' da anni che denunciamo tempi di percorrenza assurdi per giungere ad un primo punto di soccorso, per non parlare della mala gestione di tali servizi. una soluzione c’è e si chiama referendum per l'annessione alla regione Basilicata, ritornare alle nostre origini. La distanza è minima.  Evidentemente la Calabria non ci merita, non ci vuole,  non ci considera, se non quando c'è da chiedere il voto, per poter soddisfare solamente quel desiderio di potere personale di alcuni. Questo è l'invito alla popolazione tutta, basta ribelliamoci non con la violenza ma con un metodo democratico che è quello di poter scegliere una regione che consideri questo territorio una ricchezza e non zavorra”.

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