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Jobs Act, restano i
licenziamenti collettivi

L'ok definitivo ai primi decreti del jobs act (che dovrebbe cambiare poco e soprattutto confermare le norme sui licenziamenti collettivi), quelli sul nuovo contratto a tutele crescenti e sugli ammortizzatori. E poi il Ddl concorrenza con nuove liberalizzazioni, che interesseranno librai e notai. Ancora un rinvio, invece, per il pacchetto di misure fiscali che il ministero dell'economia aveva già preparato: saltano le norme importantissime sul nuovo catasto, ma anche quelle che fissavano il calendario per arrivare alle fatture elettroniche che pongono le basi per il superamento dello scontrino fiscale come lo conosciamo oggi. Ma il carnet sul tavolo del consiglio dei ministri di oggi rimane ancora ricco. 

Sul fronte del Jobs Act, nel decreto attuativo sul contratto a tutele crescenti ''non ci sono modifiche sostanziali'', secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier sul provvedimento che sarà oggi approvato definitivamente dal Cdm. Le stesse fonti spiegano che il decreto prevede la possibilità di demansionare il lavoratore e include nelle regole sui licenziamenti anche i licenziamenti collettivi (non tenendo conto quindi di quanto chiesto dalle Commissioni lavoro di Camera e Senato). 

Intanto non si fermano le critiche dei sindacati. "Sul tema del lavoro il Governo va nella direzione sbagliata", ha detto il segretario generale, Susanna Camusso. "Il mantenimento delle norme sui licenziamenti collettivi è un grave errore del governo", ha detto in una nota il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni.

Eccolo le misure in programma.

DA MARZO CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI: Arriva il via libera definitivo al nuovo contratto a tutele crescenti, che scatterà dal primo marzo. Per le nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato si limita la possibilità del reintegro del lavoratore, prevedendo invece indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio. Il reintegro sarà possibile solo in caso di licenziamento discriminatorio o per licenziamento disciplinare per il quale venga provata l'insussistenza del fatto materiale contestato.

JOBS ACT: ADDIO A CONTRATTI CO.CO.PRO.: Il cdm, in prima lettura, esaminerà anche lo schema di decreto delegato per attuare le nuove tipologie contrattuali. E' prevista in questo contesto l'eliminazione delle collaborazioni a progetto con il divieto di nuovi contratti di questo tipo. Viene cancellato anche il contratto di associazione in partecipazione, utilizzato soprattutto nel settore commerciale.

ARRIVA LA NUOVA ASPI E DIS-COLL: E' previsto l'ok definitivo anche per i nuovi ammortizzatori sociali. Il primo e' la Dis-Coll, cioè l'indennità di disoccupazione per i collaboratori che hanno almeno 3 mesi di versamenti contributi e avrà una durata pari alla metà dei mesi di versamento e potrà arrivare ad un massimo di sei mesi. L'altra novità è la Naspi, che scatta da maggio e che, rispetto alla Aspi durerà più a lungo. Il sussidio sarà pari alla metà dei periodi contributivi degli ultimi 4 anni, in pratica potrà arrivare al massimo a 24 mesi.

DDL CONCORRENZA: E' un provvedimento con il quale il governo punta a realizzare alcune liberalizzazioni. Di certo arrivano norme per limitare il ricorso ai contratti dal notaio, ad esempio per le compravendite di piccoli immobili (ad es. i box auto). Novità anche sui capitoli dell'energia, dei trasporti e della sanità. Due i nodi ancora da scogliere: riguardano una maggiore liberalizzazione della vendita dei farmaci e la riorganizzazione dei porti.

FISCO, LE NORME RINVIATE: Il governo aveva predisposto i testi per attuare alcuni importanti capitoli della delega fiscale. Quello di maggior impatto sui contribuenti riguardava il nuovo catasto, con una rivoluzione della classificazione degli immobili, un aggiornamento dei valori a quelli di mercato e la promessa di una invarianza di gettito per i contribuenti. Ma attese erano anche le norme per la Cooperative Compliance, per dare certezza alle grandi imprese, e quelle sulla fiscalità nazionale, per bloccare le multinazionali che giocano su più Paesi spostando in modo fittizio i profitti e pagare meno tasse. Erano in rampa di lancio anche le norme sulla fatturazione elettronica, che dal 2017 avrebbero semplificato gli adempimenti per commercianti, artigiani e grande distribuzione, portando progressivamente ad un superamento dello scontrino.

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