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I negozi? Meglio affittarli ai cinesi

 La crisi economica “made in Italy”, e forse la ricerca di nuove frontiere del commercio, sembrano le premesse “perfette”alla base di un annuncio abbastanza curioso su Taormina, apparso nelle scorse ore in un noto portale nazionale. Si parla di un “Grande negozio per cinesi”. L’utente che lo ha inserito così scrive il 27 febbraio scorso: “Affitto grande locale 300 mq circa da sistemare con annesso parcheggio solo per cinesi”. Sul web e sui social network si sono subito scatenati i commenti e si è aperto il dibattito su questo annuncio di un utente taorminese che mette a disposizione un suo immobile, ad un affitto mensile di 4 mila euro, “solo per cinesi.” Al momento non si sa dove si trovi questo immobile, ma come detto è già partito il gran fermento tra i residenti sul perché questo negozio, qualunque sia e ovunque poi si trovi, venga messo a disposizione soltanto di eventuali acquirenti asiatici. Certamente è una scelta legittima, alla quale non c’è nessun fattore ostativo, quella del proprietario del bene, che in ogni caso alimenta la curiosità collettiva. In attesa di ulteriori sviluppi in tema, di certo c’è che il mercato immobiliare a Taormina non va mai in vacanza. Proprio di recente una storica attività commerciale della città, in Corso Umberto, è stata ceduta ad una importante società svizzera che investirà oltre un milione e mezzo di euro per realizzare un lussuoso negozio su due piani. Lo stesso fermento c’è nel settore alberghiero dove una società spagnola sta per rilevare una struttura quattro stelle. Taormina, nonostante mille problemi tutti innegabili, e sebbene non riesca a sfruttare le sue enormi potenzialità, accontentandosi di vivere solo d’estate e dormire d’inverno, rimane mèta molto appetita dagli investitori che arrivano da fuori, sia italiani che esteri. E non è da escludere che possano arrivare molto presto i cinesi, quelli veri che hanno tanto denaro da spendere visto che il referente italiano di un famoso imprenditore asiatico è già stato in città di recente e ha avuto modo di visionare alcune strutture, sia commerciali che alberghiere, da poter rilevare. Si tratta, in questo caso, di una prospettiva che va ben oltre l’Expo e le aspettative, più o meno realistiche, che da più parti ci si fa in concomitanza con l’avvento della megafiera mondiale in agenda nei prossimi mesi a Milano. Nella capitale del turismo i prossimi mesi, quelli del 2015 ma anche l’anno che verrà dopo, potrebbero essere la cartina di tornasole di operazioni finanziarie a tanti zeri che riguardano soprattutto la compravendita di alcuni alberghi per un valore complessivo che è stato stimato attorno agli oltre 200 milioni di euro. Il mercato degli hotel è vivo più che mai, tra chi sta facendo dei sondaggi e chi viene dato in dirittura d’arrivo. Le voci sono quelle che indicano un possibile risiko internazionale in grado di trasformare la Perla dello Jonio nel nuovo “Eldorado” di acquirenti stranieri. I fatti poi diranno se questo scenario si concretizzerà o se le voci rimarranno per lo più incompiute.

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