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Terremoto all’Anas,
Ciucci lascia

 Anche la Procura di Termini Imerese vuole vederci chiaro sul cedimento del pilone sull’autostrada A19 Palermo-Catania, nel viadotto tra Scillato e Tremonzelli. L’ultimo tassello di un mosaico di crolli che hanno coinvolto negli ultimi due anni le strade siciliane. L’ipotesi di reato è disastro colposo, lo stesso per il quale si indaga sul cedimento a Capodanno della struttura di accesso al viadotto Scorciavacche della Palermo-Agrigento. Una serie di incidenti (cui c’è da aggiungere il crollo di una campata chiusa al traffico del 2 marzo sulla Salerno-Reggio Calabria in cui perse la vita un operaio, e domani inizieranno le verifiche) che avranno suggerito all’ad di Anas, Piero Ciuci di lasciare l’incarico. Dimissioni rassegnate ieri al ministro Delrio e che saranno operative a maggio dopo l’assemblea e l’approvazione del Bilancio Anas. Intanto si cerca una soluzione e l’Anas ha messo a disposizione una “dote” di 30 milioni per ripristinare la viabilità. La decisione ieri nell’incontro a Roma tra Ciucci e il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. La Regione aveva già deliberato il 12 marzo lo stato di calamità naturale della zona, in conseguenza delle precipitazioni piovose eccezionali abbattutesi, richiedendo lo stato di emergenza. Sono state affrontate le due urgenze più immediate: l’individuazione entro un paio di mesi di un percorso alternativo; il ripristino della viabilità sul tratto autostradale. A tal fine oggi proseguiranno i sopralluoghi congiunti. Da una prima stima, per il ripristino della viabilità occorreranno circa 30 milioni. Ciucci ha confermato l’impegno per risolvere l’emergenza e reperire le risorse nell’ambito del contratto di programma 2015, d’intesa col ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.  Le ripercussioni per gli automobilisti e più in generale per l’economia regionale si sono fatti già sentire e un fuoco di critiche investe il governo Crocetta. Il presidente della Regione, volato a Roma con l’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, ribatte però a Erasmo D’Angelis, il coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi, #italiasicura , che l’altro ieri aveva criticato Anas e Regione per non aver utilizzato i fondi per la messa in sicurezza dell’autostrada A19: «Se l’intenzione di Roma è di commissariare la gestione del dissesto idrogeologico per affidarla a qualche amico di corrente o grand commis di Stato, che non abbiamo dubbi farà in fretta magari garantendo gli affari agli amici degli amici com’è avvenuto per le grandi opere, faccia pure. Inoltrerò formale protesta al premier Renzi per le dichiarazioni fatte da un esperto: prima di parlare è opportuno riflettere e magari studiare le vicende».

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