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La “meglio gioventù” di Cosa nostra e il grande business della discarica

Gli affari mafiosi e gli intrecci politici della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea sono ancora una volta al centro di una delle operazioni “Gotha”, siamo arrivati alla quinta puntata, altre ne arriveranno. In questa ultima inchiesta, che ha portato la notte scorsa all’arresto di 22 indagati, proprio per capire il nuovo contesto che s’è sviluppato intorno alla discarica di Mazzarrà viene tratteggiata nell’ordinanza di custodia cautelare la figura di Angelo Bucolo, ritenuto organico al gruppo mafioso tratteggiato dalla Distrettuale antimafia e indicato dal pentito Artino come elemento che avrebbe dovuto in un certo senso ricucire i vari rapporti estorsivi sul territorio per conto dei Mazzarroti, dopo lo sfilacciamento causato da alcune esecuzioni e dalle recenti operazioni antimafia. Bucolo è fratello dell’attuale sindaco di Mazzarrà, Salvatore Bucolo. Secondo la ricostruzione elaborata dalla Dda di Messina, ovvero dai sostituti Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, e poi da carabinieri e polizia, sarebbe stato proprio Angelo Bucolo, dipendente della società Edera, coinvolta nella gestione della discarica, a progettare e realizzare un attentato contro TirrenoAmbiente, per fare rientrare la società nel “giro” delle estorsioni. A chiamarlo in causa è sempre Artino.

Alle pagine 32 e 33 del nostro giornale gli articoli di Nuccio Anselmo e Leonardo Orlando

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