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Oliverio nel Pollino
scorda Ospedale Lungro

Un gigante di diecimila metri quadrati dimenticato da tutti. L’ex ospedale di Lungro, assomiglia sempre più ad un pachiderma con le zampe incagliate nel fango, imbavagliato dal silenzio istituzionale. Nella recente visita che il governatore Mario Oliverio ha fatto nell’ospedale di Castrovillari e nel Capt di Mormanno, neanche il fantasma dell’unico presidio sanitario arbëresh ha battuto un colpo per far sentire la sua presenza e sottolineare la lunga attesa che le popolazioni del distretto stanno pazientemente osservando dopo aver subito, sulla propria pelle, l’ennesima riconversione della struttura. Nell’area del Pollino gravitano due Capt, Lungro e Mormanno, e l’ospedale spoke di Castrovillari.  Spesso, però, il nosocomio lungrese viene dribblato dalla politica e continua ad essere vittima sacrificale di riconversioni finora rimaste solo sulla carta. Nell’ultimo piano di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale che porta la firma del sub commissario Andrea Urbani, il Capt arbëresh è stato individuato come “Casa della salute” con Rsa medicalizzata annessa, reparto di lungodegenza-geriatria, laboratorio analisi, u.o. di dialisi, radiologia, ambulatori specialistici, punto di primo intervento e servizi di diagnostica all’avanguardia. Un progetto arrivato al tavolo del Ministero della salute lo scorso mese di settembre che attende ancora di essere messo in pratica. Le preoccupazioni di popolazione e amministratori risiedono tutte nella mancata implementazione dei servizi assegnati, in quel silenzio che continua a navigare sulla vicenda e il disinteresse che dimostrano la politica e i tecnici incaricati a ridisegnare la sanità in Calabria. Un silenzio che però stride parecchio con il consenso elettorale che questa parte del Pollino ha generosamente mostrato, e in più di un’occasione, ai partiti del centrosinistra. 

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