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Nuova mafia, il Riesame conferma le accuse

 Accuse confermate quasi integralmente. Un solo caso di annullamento totale dell’ordinanza di custodia cautelare, e anche quattro affievolimenti dell’accusa iniziale rispetto all’aggravante mafiosa. Ecco in sintesi il responso del Tribunale della Libertà per l’operazione antimafia “Gotha 5”, depositato nella tarda mattinata di ieri dal collegio peloritano presieduto dal giudice Antonino Genovese. Sono indagate in questa quinta puntata della “Gotha” le nuove leve della famiglia mafiosa di Barcellona e di Mazzarrà Sant’Andrea, cresciute all’ombra dei capi storici, ormai tutti ristretti al “41 bis”. Il dettaglio. L’unico degli indagati che ha registrato l’annullamento totale dell’ordinanza di custodia cautelare è stato Salvatore Italiano, per il quale i giudici hanno valutato l’attività difensiva effettuata dal suo legale, l’avvocato Tommaso Calderone, con una nuova trascrizione di alcuni dialoghi captati dagli investigatori. Il punto centrale era infatti legato ad un’intercettazione in cui - è emerso nel corso del confronto accusa- difesa davanti al Riesame -, non veniva pronunciato il suo nome, come invece in un primo tempo si era prospettato. Italiano esce quindi dal carcere e torna agli arresti domiciliari, misura restrittiva che lo vede coinvolto nella precedente operazione “Gotha 4”. Altri quattro indagati hanno poi registrato degli affievolimenti parziali del quadro accusatorio iniziale, con l’esclusione dell’aggravante mafiosa in relazione ad alcune contestazioni specifiche. Si tratta di Bartolo D’Amico, Alessio Alesci, Marco Chiofalo e Giuseppe Ofria. In relazione a quest’ultimo l’esclusione dell’aggravante prevista dall’art. 7 della legge 203/91 riguarda solo l’episodio della cosiddetta spedizione punitiva per i fatti di droga, mentre rimane in piedi per i fatti della discoteca. Nei confronti dei quattro rimangono in piedi tutte le altre accuse.

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