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Incendio a Capo Alì, un arresto

 Erano fondati i sospetti che a provocare la “notte di Nerone”, martedì scorso a Capo Alì, fosse stato un piromane. Infatti, un uomo al quale viene contestato il reato di incendio boschivo, è stato fermato dai carabinieri e adesso si trova nel carcere di Gazzi a disposizione del pubblico ministero, che ne ha disposto l'arresto. A finire nei guai un venditore ambulante, Letterio Arria, 61 anni, originario di Scaletta Zanclea ma residente a S. Teresa di Riva. A bloccarlo, subito dopo l'inizio del raid incendiario, i carabinieri di Alì Terme, che hanno agito sotto le direttive del luogotenente Salvatore Garufi, e quelli di Scaletta. Arria, già noto alle forze dell’ordine per altri tipi di reato, è stato incastrato da una telefonata anonima fatta ai militari dell'Arma di Alì Terme probabilmente da un automobilista di passaggio, che lo aveva visto armeggiare in pieno giorno, poco dopo le 19, con un accendino mentre bruciava cespugli ai piedi di una collinetta all’a ltezza del torrente “Granci”, in territorio di Itala. Il presunto piromane, stando a quanto accertato dai carabinieri, avrebbe innescato sul fronte collinare soprastante la statale 114 tra Alì Terme e Itala Marina, ben cinque fuochi che poi sono spenti dai pompieri di Messina intervenuti con alcune autobotti. Uno di questi focolai però era “scappato” al controllo ed aveva attaccato la collina “Impromili” a Capo Alì, che si allunga dalla curva della “Torre” alla zona di “G r a nci”, mandando in cenere quattro ettari di macchia mediterranea.

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