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Subappalto illegale,
sei a giudizio

 Il giudice Danilo Maffa, su richiesta del pubblico ministero Giorgio Nicola, ha disposto il rinvio a giudizio per il caposervizio dell’ufficio ambiente del Comune di Barcellona, l’ing. Carmelo Perdichizzi, 60 anni, accusato di aver consentito – omettendo di vigilare – ad una impresa di Barcellona di effettuare un subappalto illegale per il ripristino della rete fognaria comunale realizzata nell’alveo del torrente Patrì, danneggiata nell’alluvione del 22 novembre del 2011. Il subappalto dei lavori si sarebbe realizzato in assenza delle necessarie autorizzazioni del Demanio e del Genio civile. Oltre al tecnico comunale di Barcellona che non avrebbe vigilato nemmeno su una delle imprese che all’epoca era sottoposta a sequestro dei beni per ordine della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Messina per sospetta ingerenza della criminalità organizzata, è stato disposto il rinvio a giudizio per altre cinque persone, gli imprenditori Giovanni Torre, 41 anni, di Terme Vigliatore, titolare dell’impresa sottoposta allora al controllo di un amministratore giudiziale; e solo per concorso nel subappalto non autorizzato, Domenico Gullo, 63 anni, di Barcellona; e per gli addetti alle macchine operatrici Roberto Rizzo, 47 anni di Terme Vigliatore; Giuseppe Catalfamo, 53 anni, di Castroreale. Il giudizio, per un solo capo d’imputazione, è stato disposto anche per Silvio Triolo, 30 anni di Castroreale, per il quale il pm Giorgio Nicola aveva chiesto il proscioglimento. Tutti e sei imputati, difesi dagli avv. Tommaso Calderone, Giovanni Cicala, Silvio Saja e Alessandro Mandanici, dovranno comparire in Tribunale il prossimo 7 ottobre.

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