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La Francia chiude la frontiera. A Roma campo di accoglienza

E' in corso l'allestimento della tendopoli sul lato est della stazione Tiburtina a Roma che ospiterà gli immigrati dopo l'emergenza dei scorsi giorni. "Sarà pronta entro stasera - spiega il presidente della Croce Rossa di Roma Flavio Ronzi - e avrà per il momento 150 posti letto. Si tratta di una soluzione provvisoria per decongestionare il Centro di accoglienza di via Cupa ed eventualmente potrà essere ampliata già domani". Verrà allestito anche un punto di distribuzione dei pasti. 

L'Ue stringe sul fronte dei rimpatri in vista del vertice dei leader del 25 e 26 giugno. Mentre resta alta la tensione, anche politica, per la situazione di emergenza italiana e viene sgomberata la stazione di Milano dove da giorni pernottavano migranti arrivati dopo gli sbarchi sulle coste siciliane. Persone, in diversi casi anche bisognose di cure: in 30 sono risultati, infatti, affetti da scabbia e in due di sospetta malaria. "Nel 2015 i casi di scabbia rilevati dai medici di confine negli sbarchi degli immigrati, sono circa il 10%: 4.700 casi di scabbia su 46 mila individui in arrivo nei porti italiani". Lo ha detto il direttore generale del ministero della Salute Ranieri Guerra :''non si tratta "di un'epidemia ma di una patologia dermatologica banale per la quale esiste una terapia a basso costo".

La Francia blocca la frontiera, sciopero della fame dei profughi- Le forze dell'ordine hanno fatto sgomberare i circa 30 migranti che stazionavano da due giorni su alcune aiuole nei pressi della frontiera con la Francia a Ventimiglia, bloccata dalla polizia francese. I profughi non volevano andarsene, ma dopo una serrata trattativa portata avanti anche attraverso gli intermediari culturali hanno acconsentito di lasciare il presidio. Le forze dell'ordine ha fatto spostare il gruppo di migranti che stazionava sulla 'linea confinaria' di circa 400 metri. I migranti sono stati accompagnati lungo la strada statale Aurelia che per motivi di sicurezza è stata chiusa al traffico. Dalla questura si fa sapere che al momento la situazione non desta preoccupazione e che durante lo sgombero non si sono verificati incidenti. Le autorità francesi hanno attivato la Croce Rossa per distribuire pasti caldi ma i migranti per ora hanno rifiutato l'aiuto per protesta. Qualcuno ha manifestato l'intenzione di fare un blocco stradale ma poi ha rinunciato, limitandosi a gridare slogan per la libera circolazione nella Ue. La diminuzione del numero di profughi, registrata anche alla stazione ferroviaria di Ventimiglia, potrebbe essere dovuta al fatto che i migranti potrebbero avere trovato transiti alternativi per il passaggio in Francia lungo la dorsale alpina.

Lo sgombero - I molti profughi che affollavano i due mezzanini della stazione Centrale a Milano sono stati allontanati dalle forze dell'ordine e gli spazi sono stati chiusi con delle reti. E' accaduto la scorsa notte ed è stato confermato oggi da personale di sicurezza della stazione oggetto, nei giorni scorsi, di polemiche proprio per la presenza dei molti rifugiati. Ora e' all'esterno della Stazione centrale di Milano che si sta concentrando il disagio dei rifugiati e anche dei volontari che cercano di aiutarli. Dpo la chiusura dei due grandi mezzanini operata nella notte dalle forze dell'ordine, i profughi stazionano all'esterno, appena fuori dall'ingresso, nella cosiddetta Galleria delle carrozze, in una situazione di evidente disordine e disorganizzazione. Pochi volontari fanno del loro meglio, in mezzo ai passanti e ai turisti, per distribuire proprio adesso, con l'ora di pranzo, un pallet pieno di bottiglie d'acqua e generi di prima necessità alimentare. Gli immigrati, quasi tutti del Corno d'Africa, sono tranquilli e silenziosi in fila ma intorno a loro tutti si arrangiano come possono. Secondo quanto riferito da alcuni addetti della sicurezza, alcuni di questi profughi sono quelli allontanati ieri sera che sono tornati all'esterno, in piazza Duca d'Aosta ma tra essi vi sono anche molti nuovi arrivi. "Noi aiutiamo tutti indistintamente - spiega un volontario - ma è evidente che non possiamo conoscere le condizioni igienico-sanitarie di tutti soprattutto delle facce nuove che cambiano in continuazione".

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