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La morte di Sgrò, dolore e rabbia

 Tutta la comunità torrese si è stretta attorno alla famiglia di Giuseppe Sgrò, il cinquantunenne di Torrregrotta che ha perso la vita a causa di un incidente con la sua Yamaha 600, accadutogli giovedì pomeriggio, intorno alle 17, mentre percorreva la strada dell’ASI, nella zona tra Monforte Marina e Torregrotta, in direzione Messina. Il sostituto procuratore di Barcellona Fabio Sozio ha disposto l’autopsia che è stata eseguita ieri pomeriggio. Saranno i risultati dell’esame a stabilire se Giuseppe ha perso il controllo del mezzo a causa di un malore, come si è ipotizzato. L’uomo indossava il casco e per motivi al vaglio dei carabinieri di Fondachello Valdina, al comando del maresciallo Carmelo Carbone, ha perso il controllo della moto ed è andato a sbattere contro il guard rail, riportando ferite mortali. Per lui i sanitari del 118 non hanno potuto fare nulla, sebbene giunti prontamente sul posto, perché l’impatto è stato letale. Giuseppe lavorava per la ditta Simone Gatto, che si trova poco distante dal luogo dell’incidente. Aveva appena finito il suo turno di lavoro e stava tornando a casa ma un destino crudele lo aspettava. Questo è l’ennesimo incidente sulla strada dell’ASI, molto trafficata perché rappresenta un’arteria alternativa alla statale, ma dove ogni anno si registrano dati negativi sconcertanti. Si tratta di un’arteria che non viene manutenzionata in modo da potere sostenere, con le adeguate garanzie per l’incolumità pubblica, l’intenso traffico veicolare che ogni giorno sopporta. Intanto la collettività ha organizzato, per domenica sera, una fiaccolata per le vie cittadine in sua memoria. Torregrotta è a lutto e non si parla d’altro non solo nella parrocchia Santa Maria della Scala, dove Giuseppe era molto presente assieme alla famiglia, ma ovunque. La notizia ha scosso profondamente tutti, poiché Giuseppe, la moglie Maria Grazia e le due figlie Irene e Rosalba rappresentano in paese la “famiglia perfetta”, quella che sa esprimere l’amore familiare come valore, un valore che nella società contemporanea è diventato raro. Giuseppe era un appassionato di calcio, un amante dello sport, arbitro e dirigente del CSI Milazzo – Patti; la moglie è una donna amabile che fa catechesi e animazione liturgica in parrocchia assieme alle figlie, Rosalba che ha 18 anni e che ha concluso la scuola d’arte facendo gli esami di stato qualche giorno fa e Irene, 21 anni, che frequenta brillantemente l’università di Messina. Numerosi i messaggi di dolore, rabbia e affetto lasciati su facebook dove campeggiano le foto di Giuseppe con il solito abbigliamento sportivo, sorridente come sempre. Il parroco Padre Francesco Cucinotta, che attualmente si trova fuori sede, ha manifestato tutto il suo cordoglio rimettendo a Dio la consolazione della famiglia per la lacerante ferita. Particolarmente coinvolta è, infatti, la comunità di Scala Torregrotta dove la famiglia vive da anni, dopo essere stata in Svizzera per qualche tempo.

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