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Irrompe nella stanza del sindaco e spara

 «È stata evitata una strage». Impaurita e molto scossa sussurra poche frasi il sindaco di Raccuja, Francesca Salpietro Damiano, eletta alle ultime Amministrative, che ieri mattina, alle 11, mentre si trovava in riunione nella sua stanza, all’improvviso si è trovata di fronte Alberto Cosmo Martella, 67 anni, Lsu regionale in pensione, che imbracciando il suo fucile da caccia regolarmente detenuto (un sovrapposto a due colpi) ha minacciato di spararle. In quel momento nella stanza del primo cittadino c’erano l’ex sindaco Cono Salpietro Damiano, padre dell’attuale primo cittadino; il dott. Antonio Mileti, responsabile dell’Area Finanziaria ed assessore comunale a San Marco d’Alunzio e il geometra Franco Pizzo (che sarà nominato esperto del sindaco tra qualche giorno) i quali, sgomenti, hanno visto Martella piombare in stanza gridando: «Bene, siete tutti qua. Ora vi faccio la festa». Francesca Salpietro, impaurita, si è alzata dalla sedia ma si è ritrovata nel mirino di Martella che le ha intimato di sedersi. L’ex sindaco Cono Salpietro a quel punto ha tentato di disinnescare la tensione, rivolgendosi così all’aggressore: «Alberto ma che vuole fare?». E Martella gelido ha risposto: «ora ve lo spiego», chiudendo a chiave la porta. All’unisono Cono Salpietro, Mileti e Pizzo, intuendo che la situazione stava precipitando, sono balzati addosso all’anziano nel tentativo di disarmarlo. Durante la colluttazione Martella ha premuto il grilletto ed è partito un colpo che ha centrato il tetto della stanza del primo cittadino, grazie a Mileti che è riuscito a spostare verso l’alto la canna del fucile. Poi l’aggresso - re ha tentato di sparare ancora, ma l’arma si è inceppata. Intanto in Municipio scoppiava il finimondo mentre, allertati da alcuni dipendenti comunali, sono arrivati, come un fulmine i carabinieri della Stazione di Raccuja che hanno bloccato Martella. Più tardi sono giunte anche le “Volanti” dei Commissariati di polizia di Patti e Capo d’Orlan - do. La perquisizione ha rivelato che Alberto Martella non era entrato in Comune solo per un atto dimostrativo. Oltre al fucile da caccia carico addosso aveva 100 munizioni, un coltello ed un macete. Durante la perquisizione in casa sono state ritrovate altre armi, di cui non si conosce ancora se possedesse l’autorizzazione e per quale finalità. L’uomo è titolare della licenza di porto fucile per uso caccia che gli è stata rinnovata di recente. Alberto Martella, un tempo emigrato in Germania, abita in contrada Campo Melia da solo, è un ex Lsu regionale impiegato al Comune di Raccuja ed era stato messo in pensione già da qualche anno dall’assessorato regionale al Lavoro per raggiunti limiti di età. Sembra che da tempo reclamasse per ottenere dall’Inps la pensione, che l’istituto di previdenza gli avrebbe però negato poiché lo stesso risulta già titolare di una pensione tedesca. Ieri mattina, prima di dirigersi verso il Comune di Raccuja, Martella era andato all’ufficio postale del comune nebroideo proprio per ritirare la pensione e, quando si è accorto che non gli era stata accreditata, l’uomo è andato in escandescenza. Pare, secondo la voce che gira in paese, che avrebbe detto: «stamattina faccio una strage». Già nei mesi precedenti, quando era ancora in carica in qualità di sindaco Cono Salpietro, sembra che Martella avesse affermato che la colpa per il mancato arrivo della pensione fosse del primo cittadino a cui voleva dare una lezione. «Per fortuna i miei concittadini - ha affermato il sindaco Francesca Salpietro - non mi ricorderanno come il sindaco che è rimasto in carica solo per un mese. Mi stupisce che Martella camminasse tranquillamente in paese con il fucile carico e senza fodero». Alberto Martella è ai domiciliari con le accuse di porto illegale di armi, di strumenti atti ad offendere e minaccia aggravata. Verrà processato per direttissima stamattina al tribunale di Patti.

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