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Sparatoria negli Usa
Uccisi quattro marines

L'Fbi non ha riscontrato alcun legame tra il killer del Tennessee, il giovane musulmano che giovedi' ha ucciso 4 marines e ne ha feriti tre prima di essere ucciso, e gruppi terroristici internazionali. Lo ha precisato Edward Reinhold, agente speciale dell'Fbi a Knoxville, in Tennessee, durante una conferenza stampa, all'indomani della doppia sparatoria contro edifici militari vicino Chattanooga.

Una sparatoria durata appena 30 minuti, a partire dalle 10:45 ora locale. L'Fbi e' convinta che Muhammad Youssef Abdulazeez abbia agito da solo: a bordo di una Ford Mustang decappottabile, il ragazzo ha sparato contro due installazioni militari, tra cui un centro reclute, a distanza di una decina di chilometri l'uno dall'altro. Ancora ignoto il movente: l'Fbi - che ha perquisito la casa del killer in un quartiere residenziale di Chattanooga - ha promesso di fare di tutto per individuare il movente, ma che per ora e' "prematuro" parlarne.

L'uomo - che al momento dell'attacco aveva diverse armi e munizioni, compreso un mitra stile Ak-47 - proprio alcuni giorni fa aveva cominciato un blog in cui parlava di jihad e caducita' della vita.

Muhammad Youssef Abdulazeez era un 24enne ingegnere elettronico, cresciuto all'interno di una famiglia tradizionale musulmana: era nato in Kuwait ma era stato portato in Usa ancora bambino, subito dopo l'inizio della Guerra del Golfo. Andato a scuola a Chattanooga, dove era nella squadra di wrestling del liceo, in una foto dell'annuario dei ricordi di fine anno, appare senza barba con una profetica citazione, che sembra scritta proprio da lui: "Il mio nome desta l'allarme sicurezza nazionale. E il tuo?". La laurea, secondo i media locali, era arrivata nel 2012 alla Tennessee University.
  Secondo i compagni di scuola, era un giovane assolutamente insospettabile, discreto e apprezzato dai suoi compagni. "Era simpatico, divertente, amabile", e' il ricordo di Kagan Wagner.
  "Mai avrei potuto immaginare che potesse fare questo".

In un post recente di un suo blog aveva scritto che la vita e' "corta e amara" e che i musulmani "non devono perdere l'occasione di sottomettersi Allah". Il blog faceva anche fugaci riferimenti al sacrificio e alla jihad, ma secondo un breve estratto pubblicato da Site, l'istituto americano specializzato nel tenere d'occhio i siti di propaganda jihadista, non contiene alcun elemento evidente di estremizzazione e neppure nessuna minaccia.

Nato in Cisgiordania, il padre del killer, secondo il New York Times, era stato indagato in passato per "possibili legami con organizzazioni terroristiche straniere": l'uomo era stato messo sotto sorveglianza per terrorismo e che era stato interrogato dopo un viaggio all'estero. L'episodio risale a diversi anni fa e, sempre secondo il Nyt, il padre del 24enne era stato poi tolto dalla lista dei sorvegliati. Il folle gesto e' l'ennesima sparatoria registrata negli ultimi anni contro edifici militari statunitensi, dopo l'attentato a Fort Hood (in Texas, in cui morirono 13 persone), o quello del 2013 nel quartiere Navy Yard di Washington, il cui bilancio fu di 12 vittime. L'Isis intanto festeggia l'uccisione dei 4 marines, postando immagini e commenti: secondo il direttore di Site, Rita Katz, non risulta tuttavia alcuna rivendicazione ufficiale. (AGI) .

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