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Arrestati scafisti
dopo naufragio

Dopo aver raccolto numerose testimonianze di migranti sopravvissuti al naufragio davanti alle coste libiche e arrivati ieri nel porto di Palermo a bordo di una nave militare irlandese, cinque presunti scafisti che viaggiavano sulla stessa nave sono stati arrestati: tre libici e due algerini. Nel peschereccio erano stipati oltre 500 migranti finiti in mare. Agli scafisti oltre al reato di immigrazione clandestina la procura di Palermo ha contestato anche quello di omicidio

Migranti marchiati con i coltelli, picchiati con le cinture. Ai cinque presunti scafisti arrestati a Palermo vengono contestate anche queste forme di violenza, che variavano a seconda delle etnie delle vittime. Secondo alcune testimonianze raccolte dalla polizia, i criminali avrebbero rivestito ciascuno un ruolo ben preciso: uno comandava l'imbarcazione, con l'ausilio di altri due; gli altri si occupavano di controllare i migranti, impedendo loro, con la violenza, di muoversi. Gli arrestati sono accusati di omicidio plurimo per aver provocato la morte accertata di 26 migranti e quella presunta di circa 200 persone che mancherebbero all'appello (sul barcone erano in 650, secondo i testimoni). Dopo circa tre ore di viaggio, hanno raccontato i sopravvissuti, è cominciata a entrare acqua nella stiva, ove erano stati sistemati gli africani, che secondo i trafficanti potevano stare chiusi nella stiva anche per 3 giorni, visto che avevano pagato la metà del prezzo per la traversata. Non appena la stiva si è allagata uomini, donne e bambini hanno cercato una via di fuga; ma i cinque avrebbero chiuso la via d'uscita, facendoli morire. Alcuni migranti hanno riferito che gli scafisti avrebbero marchiato con i coltelli la testa di coloro che non obbedivano agli ordini, specie quelli di etnia africana; gli arabi, invece, sarebbero stati picchiati con cinture e gli uomini sposati con calci e pugni. Il costo del viaggio, dicono i sopravvissuti, va da 1.200 a 1.800 dollari a persona. Per avere un giubbotto di salvataggio si pagherebbe una cifra supplementare che varia da 35 a 70 dinari libici, cioè da 25 a 50 euro circa. (ANSA).

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