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Rogo Rifugio del Falco
assolto il titolare

Una sentenza che non mancherà di scatenare polemiche. Ad otto anni dalla strage all'agriturismo “Il Rifugio del falco” di Patti in cui morirono sei persone intrappolate fra le fiamme ieri sera è giunta la sentenza per il proprietario della struttura. Santi Anzà, che doveva rispondere di omicidio colposo plurimo e lesioni personali, è stato assolto dal Tribunale di Patti perchè il fatto non sussiste. Una sentenza giunta dopo una brevissima camera di consiglio durata appena 50 minuti nella quale è stata decisa anche la prescrizione per il reato di violazione della legge 626 sulla sicurezza sui posti di lavoro.
Nel troncone principale dell'inchiesta, nello scorso mese di aprile, i giudici condannarono a 5 anni e 6 mezzo di reclusione per incendio colposo il pastore di Montalbano Elicona Mariano La Mancusa. Vennero invece assolti i dipendenti della forestale Antonino Carro, Giuseppe Giordano e Gaetano Galletta. La posizione di Anzà fu stralciata in quanto il Tribunale dispose una nuova perizia sull’incendio affidata al professore, Giovanni Bovio del Politecnico di Torino. Il consulente, nella perizia, ha evidenziato che l’incendio del 22 agosto 2007 fu “anomalo, eccezionale ed imprevedibile, frutto di un imprevedibile sistema caotico complesso con un effetto camino ed una variabilità causata dal vento e dalla temperatura del fuoco che cambiava continuamente direzione”. Un giudizio risultato determinante ai fini della sentenza emessa dal collegio presieduto da Maria Pina Lazzara che evidentemente lascia scontenti i familiari delle vittime. Il sindacalista della Cgil Matteo Cucinotta che quel giorno festeggiava i suoi 52 anni, la moglie Lucia Natoli e la mamma della donna Caterina Maffeini Barberini, Costantino Cucinotta, fratello del sindacalista, Cettina Scaffidi dipendente dell’agriturismo ed il cuoco Giuseppe Buonpensiero.

Iil collegio di difesa ha già preannunciato ricorso in appello avverso la sentenza di assoluzione. 

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