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I dentisti italiani bacchettano la Lorenzin

I dentisti italiani bacchettano la Lorenzin

"La professione odontoiatrica non può più accettare che esistano, per l’apertura degli studi, 21 sistemi sanitari diversi, 21 inutili regolamenti e 21 diverse modalità di garantire i servizi sanitari!". Esordisce così il presidente degli odontoiatri italiani Giuseppe Renzo nella sua lettera indirizzata al ministro della salute Beatrice Lorenzin.

"Questo è uno dei perché più decisivi per cui tutti i dentisti italiani - prosegue Renzo - si uniscono con convinzione e rabbia alla protesta degli Stati Generali della professione medica e odontoiatrica che darà luogo alla manifestazione del 28 Novembre prossimo. Nell’assoluta assenza di migliaia di doverosi e necessari controlli a strutture sanitarie abusive che propagano e diffondono "cure" e gravi malattie, si chiudono gli studi medici, regolarmente gestiti, per cavilli burocratici! Niente regole comuni che mancano per una colpevole  inefficienza, se non per  interessi,del sistema burocratico ministeriale. Un regolamento univoco, da mesi predisposto al tavolo ministeriale,  dopo una lunga e annosa gestazione, non trova la luce. Perché? Chi ha interessi da difendere, per bloccare un atto regolamentare necessario, opportuno, atteso, per combattere l'evasione e l'abusivismo? Si tratta soltanto di inefficienza?L’ultimo caso accaduto a Napoli, dimostra quanto da noi paventato e denunciato: per assurdo, ai medici occorre l’autorizzazione amministrativa per poter esercitare, rilasciata oltretutto da chi non ha alcun potere di legge! L'esercizio della professione, dice la legge, è consentito a chi è in possesso del diploma di laurea, dell’abilitazione e dell’iscrizione all'albo, e nel pieno possesso dei diritti civili!

Signor Ministro - scrive ancora il messinese Renzo - Lei ha ricevuto il nostro invito a prendere parte ai lavori dell’Assemblea di tutta la professione odontoiatrica che si confronta , tra l’altro, anche sul tema delle autorizzazioni. Il 3/4/5 dicembre a Taormina tutti i dentisti si interrogheranno sui migliori metodi  per prevenire gravi malattie( non solo del cavo orale),curare con una rete di "dentisti sentinella" i nostri connazionali meno abbienti e i soggetti più deboli in forma volontaristica. Signor Ministro, è un'occasione, ci permettiamo di sottolineare , forse unica che potrà consentire a Lei di fugare ogni preoccupazione attraverso il confronto con chi si occupa del rapporto con i pazienti,   rendendoLe possibile parlare direttamente con chi rappresenta l'Istituzione Ordinistica - organo ausiliario della Pubblica Amministrazione -  e con i  portatori di legittimi interessi. E' l'occasione migliore per garantire il riallacciarsi di un rapporto sempre più sfilacciato tra chi sta nel “palazzo” e chi opera in prima linea  surrogando, a volte,  anche le inefficienze del sistema pubblico. Siamo pronti , ed io per primo , a rassegnare le dimissioni nelle Sue mani, non ritenendo più di contribuire alla perdita di valori fino ad oggi rappresentati in nome dell'etica e della deontologia , e di farci strumento di inganno delle persone che a noi affidano la loro salute!  Noi riteniamo legittima la  battaglia comune dei medici a difesa del"ruolo medico" e su questo ed altri temi intendiamo confrontarci con Lei pubblicamente. Riteniamo  non più accettabile l'atteggiamento di chi non ha compreso e continua ad osteggiare l’attuale sistema imbrigliato nella burocrazia forse per  conservare incarichi e prebende. Signor Ministro - conclude il presidente Renzo - ritengo a nome dei 60.000 dentisti, e interpretando il pensiero di tutti medici, che Lei non si possa esimere dal fornire risposte mediante un confronto pubblico".

 

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