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Ippolito: "niente allarmismi"

Ippolito:

Evitare gli ''allarmi ingiustificati, poichè il vero rischio è al momento delimitato ai Paesi dove il virus Zika è circolante''. E' questo l'invito del direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, rispetto alla 'minaccia' rappresentata da questo virus, che dall'America Latina ha ora raggiunto anche l'Italia, dove si sono registrati 4 casi di contagio, oltre che la Gran Bretagna. ''In Italia - spiega Ippolito all'ANSA - abbiamo rilevato 4 casi di contagio nel 2015, tutti in pazienti uomini italiani che rientravano dal Brasile. I pazienti sono stati trattati ed ora stanno bene. Si tratta di un virus certamente preoccupante, tuttavia - ammonisce - gli allarmismi ingiustificati vanno evitati''. Infatti, chiarisce l'esperto, ''il virus Zika non è naturalmente presente in Europa ed i casi registrati sono tutti relativi a persone che rientravano da viaggi nei Paesi dell'America Latina in cui il virus è invece circolante. Al momento, dunque, le raccomandazioni sono relative solo ai Paesi del centro e sud America colpiti e l'allerta riguarda principalmente le donne incinte dal momento che il virus è collegato alla comparsa di gravi patologie nel feto, come la microcefalia''. Altro elemento da sottolineare, afferma, ''è che il contagio avviene attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes, non presenti in Europa, e non ci sono evidenze che il virus possa essere veicolato anche dalla zanzare-tigre presente nei nostri territori. Non c'è poi evidenza di contagio da persona a persona''. Tuttavia, rileva, ''esiste il rischio che il virus Zika possa trasmettersi anche per via sessuale. E' al momento un'ipotesi, ma il rischio esiste: nella Polinesia francese è stato infatti documentato un caso di possibile trasmissione di Zika per via sessuale, poichè il virus è stato rilevato nello sperma di un paziente''. Quanto ai sintomi, sono simili a quelli di malattie come dengue e chikungunya, trasmesse sempre dalle zanzare Aedes, anche se più lievi: febbre, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee, congiuntivite. Un'infezione da virus Zika potrebbe quindi passare inosservata o essere attribuita a uno degli altri virus. La malattia, comunque, raramente richiede il ricovero ospedaliero, mentre il maggiore pericolo è appunto per le donne in gravidanza. In America latina però, precisa Ippolito, ''sono stati osservati anche casi di sindromi neurologiche legate a Zika. Fondamentale è dunque avere una diagnosi precoce. Non esiste infatti una terapia e si procede con l'osservazione e il trattamento dei sintomi''. Lo Spallanzani, conclude Ippolito, ''effettua la diagnostica e l'isolamento virale per Zika. Inoltre, questo virus è stato incluso nei programmi di screening per le donne in gravidanza che rientrano dal Brasile''.

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