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"Regeni non ucciso
dai servizi segreti"

Sul viso di Giulio il male del mondo

"Noi egiziani abbiamo creato un problema con l'assassinio" di Giulio Regeni. Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi in un incontro con esponenti politici, sindacati e ong in Parlamento. Sisi ha ribadito le sue condoglianze alla famiglia del giovane ricercatore italiano. Le parole del presidente sono riferite dai tweet di Daily News Egypt.

Intanto, l'Italia si appresta a intraprendere nuove iniziative di pressione nei confronti dell'Egitto per far luce sul caso Regeni. Il primo passo è stato l'incontro tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e l'ambasciatore al Cairo Maurizio Massari, in cui c'è stata una "prima valutazione" delle nuove misure da adottare. La diplomazia italiana ha incassato il sostegno di un partner europeo di peso, la Gran Bretagna, che ha chiesto formalmente un'indagine "trasparente" all'Egitto. E Il Cairo, da parte sua, ha apparentemente aperto uno spiraglio evocando la possibilità di consegnare i tabulati telefonici - il principale oggetto della contesa giudiziaria - agli inquirenti italiani.

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