Molti di loro sono presenti nella basilica, con familiari, cappellani, volontari. Il papa spiega che 'là dove c'è una persona che ha sbagliato, è più presente Dio', e sottolinea che 'anche Dio spera, la Misericordia non lo lascia tranquillo'. Inoltre, è chiusa in cella anche la persona che ha pregiudizi o falsi idoli, rimarca il pontefice. Il guardasigilli Orlando all'Avvenire: serve profonda trasformazione della vita penitenziaria, ora più dignità e lavoro.
"Io vi dico che ogni volta che entro in carcere mi domando: perché loro e non io?": lo ha detto il Papa nell'omelia della messa per il Giubileo dei detenuti. "Tutti abbiamo la possibilità di sbagliare - ha aggiunto il pontefice -, tutti in un'altra maniera abbiamo sbagliato"
Puntare il dito contro qualcuno che ha sbagliato non può diventare un alibi per nascondere le proprie contraddizioni. Sappiamo infatti che nessuno davanti a Dio può considerarsi giusto". Lo ha detto il Papa nell'omelia. "Ma nessuno - ha proseguito Papa Francesco - può vivere senza la certezza di trovare il perdono!". Rivolto ai detenuti ha sottolineato: "Nessuno di voi, pertanto, si rinchiuda nel passato! Certo, la storia passata, anche se lo volessimo, non può essere riscritta. Ma la storia che inizia oggi, e che guarda al futuro, è ancora tutta da scrivere, con la grazia di Dio e con la vostra personale responsabilità. Imparando dagli sbagli del passato, si può aprire un nuovo capitolo della vita. Non cadiamo nella tentazione di pensare di non poter essere perdonati"