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Combattente indagato a Milano

Combattente indagato a Milano

Un uomo, di origine marocchina, è stato individuato in Iraq dalla Procura di Milano e indagato per terrorismo internazionale per legami con l'Isis. Ora Ahmed Taskour - partito nel dicembre del 2014 per andare nel Paese mediorientale anche con la moglie marocchina e l'altra figlia di 15 anni - è latitante in Iraq e dovrà essere eseguita la misura cautelare a suo carico attraverso la procedura di estradizione. L'uomo è sospettato di essere un foreign fighter, un 'soldato' del sedicente Stato islamico, e risultava latitante per la giustizia italiana.

L'uomo è stato identificato a seguito delle indagini coordinate dal dipartimento antiterrorismo della Procura milanese (fino a poco settimane fa guidato da Maurizio Romanelli e ora da Alberto Nobili) e dal pm Enrico Pavone. A carico dell'uomo pendeva un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per terrorismo internazionale.  Tutta la famiglia, prima di partire per l'Iraq, risiedeva a Bresso, nel Milanese. In un video del novembre del 2015, dopo gli attentati di Parigi, si vedeil figlio di 10 anni minacciare di morte l'Occidente assieme al padre. Il filmato sarebbe stato girato in Iraq e nel video anche il figlio "inneggia al jihad" e augura "la morte all'Occidente e agli occidentali". Nel filmato, con tanto di logo e bandiere del sedicente Stato islamico, l'uomo e il figlio, nato nel 2005 in Italia, usano una serie di espressioni, oramai sentite tante volte, per minacciare gli occidentali come "arriveremo fino alle vostre case". (AA)

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