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Nelle buste per il voto all'estero spuntano assegni e documenti

Nelle buste per il voto all'estero spuntano assegni e documenti

Uno scontrino, una lettera per una banca, un passaporto e persino un assegno da 7000 sterline. Nelle buste arrivate dall’estero a Castelnuovo di Porto per votare per il referendum è stato trovato davvero di tutto. E le relative schede elettorali sono state annullate. A riferirlo sono i rappresentanti di lista del M5s Davide Barillari e del Comitato per il no Saverio D’Auria, dal bunker della Protezione civile. «Molti - spiegano - hanno confuso la busta con la scheda come un modo per comunicare con il
consolato. Altri si sono semplicemente sbagliati». E dunque‎ sotto gli occhi degli esterrefatti scrutatori sono spuntate cose perlomeno insolite: lettere di protesta contro il Consolato, corrispondenza privata e persino un certificato di morte con una
rimostranza: questo elettore è deceduto, smettetela di cercarlo per votare.

Intanto, sono 97 i presidenti di seggio che non si sono presentati per lo scrutinio del voto degli italiani all’estero allestiti negli hangar della Protezione Civile a Castelnuovo di Porto, vicino Roma. Sono stati sostituiti da agenti della Polizia Municipale scelti tra un gruppo di 800 convocati appositamente per surrogare eventuali assenti. A fornire la stima sono dei funzionari del Campidoglio preposti alle operazioni di surroga dei presidenti.
Alle 19.30 i seggi delle 1.483 sezioni per il voto degli italiani all’estero, riferiscono i funzionari comunali, erano tutte costituite ed operative. Lo spoglio delle schede inizierà alle 23, subito dopo la chiusura delle urne in tutta Italia.

«Di fronte alla pessima figura di oggi pomeriggio nell’organizzazione dei seggi per il voto agli italiani all’estero presso Castelnuovo di Porto, è evidente che non sono sufficienti le argomentazioni burocratiche della Corte d’Appello, che dovrà spiegare pure i cartellini «Comitato per il Si» per tutti i rappresentanti. Nelle prossime ore sarà nostra cura presentare in Parlamento interrogazioni perché vogliamo andare fino in fondo in questa vicenda kafkiana». Lo rende noto l'ufficio stampa nazionale Sinistra Italiana.

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