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Fratelli d'Italia: sì con riserva a centrodestra tradizionale, stoccate al Movimento per la sovranità

Fratelli d'Italia: sì con riserva a centrodestra tradizionale, stoccate al Movimento per la sovranità

A Messina per l'inaugurazione della segreteria politica di Fratelli d'Italia nella città dello Stretto, il capogruppo alla Camera dei Deputati, Fabio Rampelli si è soffermato sulla linea del partito a livello nazionale e sulle future alleanze, non risparmiando qualche stoccata a vecchi amici. “Il centrodestra oggi ha bisogno di una spinta in avanti, di recuperare lo spirito originario del 1994, farsi percepire fresco come le idee che propone - ha esordito -. Valori che che stanno vincendo in tutto il mondo. Questa per noi è la scommessa fondamentale da cui vogliamo partire. Stiamo cercando di riunire il centrodestra 'tradizionale', formato da Forza Italia e Lega, però va anche detto che non siamo disposti a tutto per questa unione. La discontinuità è fondamentale, abbiamo proposto già a livello nazionale ma anche in Sicilia le primarie, depositando una proposta di legge visto che si sta riformando il sistema elettorale. Riteniamo giusto che siano i cittadini a scegliere le cariche apicali, presidente del Consiglio e della Repubblica, Berlusconi aveva detto di essere d'accordo, vediamo cosa accadrà. Non riteniamo giusto affidare la designazione del presidente del Consiglio al partito della coalizione vincente che arriva primo, è un evidente ritorno indietro”.

Per affinità e storia, in realtà, a Fratelli d'Italia dovrebbe venire naturale guardare a cosa accade a destra, nello specifico all'unione confederale proposta dal Movimento nazionale per la sovranità lanciata da Alemanno e Storace: “Noi rappresentiamo qualcosa di nuovo, nonostante le ristrettezze economiche, siamo nati nel 2014, in 50 giorni abbiamo sostenuto le elezioni politiche e miracolosamente abbiamo raggiunto un quoziente minimo ma indispensabile per essere presenti in Parlamento e quindi intendiamo proseguire il nostro percorso - spiega Rampelli -, questa scommessa nacque da una scissione dal Pdl, fatta con stile e senza cambi di cassa in corso d'opera, a pochi giorni dalle Politiche. Gli ipotetici interlocutori non hanno avuto la stessa linearità e coerenza, penso che un elemento fondamentale debba essere la chiarezza. A destra c'è già un soggetto politico riconosciuto, che è Fratelli d'Italia, gli altri sono evidentemente elementi di disturbo probabilmente animati dal desiderio di occupare delle posizioni, legittimo, ma che non ha niente a che fare con il governo della cosa pubblica e la rappresentazione degli interessi diffusi degli italiani”.

Una frattura che emerge tutta dalle parole del deputato, legata a quanto accaduto di recente nelle elezioni romane che hanno visto trionfare Virginia Raggi: “Vorrei ricordare che questo raggruppamento nelle recenti amministrative della Capitale, che per importanza ci hanno portato a schierare una leader come Giorgia Meloni, hanno sostenuto l'avversario Alfio Marchini, ribattezzato Marxini per essere personaggio illustre della sinistra storica romana e finanziere. Sinceramente sorprende che abbiano avuto un pentimento improvviso nel giro di pochi mesi, forse è dovuto al fatto che abbiano preso lo 0,4% in questa stessa tornata. Penso che loro abbiano deciso quali rapporti debbano intercorrere con noi. Ad oggi i sondaggi ci danno sul 6.7%, un dato che rappresenta una crescita graduale e decisa, sancita con il radicamento territoriale ed il lavoro. Non vogliamo che ci siano diversivi e confusioni con soggetti che hanno altri obiettivi”.

Programmaticamente FdI chiede un piano straordinario per il rilancio del Sud, necessario per l'intero sistema Paese, seguendo quanto accaduto in Germania con l'unificazione statale che ha determinato una nazione fortemente competitiva. Infrastrutture e interventi mirati. “Fratelli d’Italia, – ha dichiarato la capogruppo al Comune di Messina, Elvira Amatasi pone in Sicilia ed a Messina come riferimento di tutti i cittadini che si riconoscono negli ideali di un centrodestra che vuole essere vincente e rappresentare in Sicilia la vera svolta politica per un autentico sviluppo economico e sociale della nostra Isola". Presenti per il "battesimo" sullo Stretto anche il portavoce provinciale Giuseppe Sottile e il coordinatore regionale Sandro Pappalardo.

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