"È l'ennesimo segno di una disumanità enorme e noi dobbiamo chiederci quanto queste violenze siano frutto di un clima di egoismo, indifferenza e ostilità verso le persone più deboli o diverse. Persone fragili esposte all'indifferenza ma anche alla violenza verbale". Lo afferma a Repubblica don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, sul caso del clochard morto carbonizzato. "È il caso - spiega - di partire dalla parole. Alcune campagne che vengono fatte si alimentano contro i migranti, chi vive per strada o ha un diverso orientamento sessuale. Così si danno assurde giustificazioni a chi compie violenze contro gli emarginati. Serve una dieta della parole" come le "parole di odio che leggiamo ogni giorno".
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