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Papa: con Trump niente calcoli, parleremo, ci ascolteremo

Papa: con Trump niente calcoli, parleremo, ci ascolteremo

Queste le parole Papa Francesco, sul volo di ritorno da Fatina, sulle apparizioni a Medjugorje, riportate da molti quotidiani sotto forma d'intervista. Il Papa, come evidenzia Avvenire, ha spiegato che la commissione Ruini ha fatto "un lavoro molto molto buono", e se sulle prime apparizioni, o presunte tali, "si deve continuare a investigare", sulle ultime "a livello personale" ritiene ci siano dubbi. "C'è chi pensa che la Madonna dica: venite, quel tal giorno alla tal ora darò un messaggio a quel veggente", rileva il Papa, che però sottolinea anche un altro punto: "C'è il fatto spirituale e pastorale, il nocciolo della relazione: gente che si converte, che incontra Dio, che cambia vita. E questo non grazie a una bacchetta magica. Questo fatto non si può negare - riporta La Stampa -. Per valutare questo, ho nominato un vescovo bravo (monsignor Hoser, ndr) che ha l'esperienza per occuparsi della parte pastorale. Alla fine si dirà qualche parola". Sul volo papale, Francesco ha risposto anche a domande sul presidente Usa Trump, sottolineando che "Sempre ci sono porte che non sono del tutto chiuse, bisogna cercare quelle che siano almeno un po' aperte, bisogna parlare su ciò che c'è di comune e andare avanti passo dopo passo"

"Il 'vescovo vestito di bianco' non l'ho scritto io, ma il santuario", il bianco allude alla "innocenza", che vuol dire anche "non fare il male, non fare le guerre", e sulle visioni del "terzo segreto" di Fatima ha già detto tutto "l'allora cardinale Ratzinger". Con Trump non mi permetto di fare "calcoli politici", "parleremo, ognuno dirà la sua, ascolteremo", "c'è sempre qualche porta un po' aperta". La curiosità suscitata dalla espressione "vescovo vestito di bianco" pronunciata durante la preghiera nella cappellina delle apparizioni di Fatima e l'imminente udienza con il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno dato la rotta alla conferenza stampa del Papa nel volo da Fatima a Roma, a conclusione del suo 19.mo viaggio internazionale, un pellegrinaggio per celebrare il centenario delle apparizioni e canonizzare i due pastorelli Giacinta e Francisco.

Papa Francesco, nonostante i ritmi affrontati nelle ultime 24 ore e il fatto che il volo fosse in ritardo, ha risposto per oltre mezz'ora a una decina di domande dei giornalisti, interpellato anche sulla polemica Ong, migranti e scafisti, su quelle che lui ha definito "presunte apparizioni" di Medjugorie, sulle dimissioni di Maria Collins, vittima di abusi da bimba, dalla commissione pontificia contro la pedofilia, sulla eventualità di una riconciliazione con i lefebrviani, sulla possibilità della intercomunione tra cattolici e protestanti, sul fatto che i 25 anni della sua chiamata a vescovo ausiliare di Buenos Aires abbiano coinciso con le date di Fatima e, ovviamente, sulla attualità del messaggio affidato dalla Madonna ai pastorelli a partire dal 13 maggio del 1917, quando la prima guerra mondiale volgeva al termine.

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