"Rimaniamo fermamente convinti che una quantità straordinaria di supporto alla politica monetaria è ancora necessaria per riassorbire l'attuale livello di risorse non utilizzate e perché l'inflazione rientri e si stabilizzi in modo duraturo intorno al 2% nel medio termine". Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in audizione davanti al Parlamento europeo.
Ecco i punti principali dell'intervento:
Ripresa più forte,ma target inflazione lontano - "La ripresa sta diventando sempre più solida e continua ad ampliarsi", la "disoccupazione è scesa al livello più basso dal 2009", la fiducia di consumatori e imprese è salita. Ma "le pressioni sull'inflazione" e quelle domestiche dagli stipendi, sono ancora "insufficienti a sostenere una duratura convergenza sull'inflazione verso l'obiettivo di medio termine" e quindi "abbiamo ancora bisogno di condizioni del credito molto accomodanti".
Prospettive migliorano ma serve più crescita - "Le prospettive economiche della zona euro stanno migliorando e i rischi al ribasso sono moderati, ma questi segni positivi non devono distrarre dalla necessità di un crescita economica strutturale più ferma e ed elevata": "Serve una maggior produttività", che a sua volta ha bisogno di innovazione, per questo le riforme strutturali "sono essenziali".
Sosterremo riorganizzazione banche post Brexit - "Siamo pronti a sostenere le banche a riorganizzare le loro attività nella zona euro" in seguito alla Brexit, ma è "necessario che le banche si preparino in tempo". "Molti dei rischi del processo di Brexit hanno a che fare con come il processo viene gestito, se viene gestito bene i rischi potrebbero non materializzarsi", ha aggiunto.