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Ha vinto l’Europa, è ovvio

Ha vinto l’Europa, è ovvio

Una vittoria di Pirro? O forse sarebbe meglio parlare di una mezza Waterloo per la premier Theresa May, visti i risultati finali delle elezioni britanniche. La leader conservatrice – sbiadita brutta copia di quella che fu la Lady di Ferro, Margaret Thatcher –, piovuta a Downing Street per non si sa quali insondabili misteri della politica d’Oltremanica, in effetti straparlava prima delle elezioni e straparla ancora adesso. Le ha vinte le elezioni, è vero, ma in sostanza è come se le avesse perse, riuscendo a risuscitare i moribondi laburisti dell’incartapecorito Corbyn. Insomma, i conservatori hanno vinto (perso… pardon) perché hanno una “capa” che sembra una massaia che ha appena finito un giro di canasta. Ma anche i laburisti non scialano di sicuro. Oggi bisogna accontentarsi di quello che passa il convento. Il problema di fondo è che i conservatori sono spaccati sulla questione della Brexit. Per cui, anche se l’illustre massaia dovesse riuscire a incollare un governo con lo scotch (facendosi aiutare dagli unionisti irlandesi) la legislatura potrebbe ugualmente esalare l’ultimo respiro, in brevissimo tempo. Se anche gli indipendentisti scozzesi escono ridimensionati dalle elezioni e se gli eurofobici dell’Ukip vengono addirittura annichiliti, allora a che cosa è servito questo ammazza-ammazza per andare a votare? Lo abbiamo già scritto parafrasando Shakespeare: tanto rumore per nulla. Anzi, continuando nella metafora nazional-letteraria molto “british”, potremmo aggiungere che la May sta per fare la fine di Macbeth in una Westminster che assomiglia sempre più al castello del tragico sovrano scozzese. E la direzione dei Tories? In confusione mentale. Allo stesso modo di Amleto vaga disperatamente chiedendosi cosa fare. Per completezza, poi, in cauda venenum, alla May, che come Riccardo III a Bosworth Market cercava un cavallo per il suo regno, il destino cinico e baro ha offerto solo un ronzino spelacchiato. Ma se in Gran Bretagna tutti hanno perso, sulla carta o di fatto, allora chi ha vinto? L’Europa, è ovvio. E per chiunque dovesse essere il leader del governo di Sua maestà britannica, trattare la Brexit saranno cavoli amari.

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