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Disposto l'ospedale psichiatrico per ex miss Padania

Disposto l'ospedale psichiatrico per ex miss Padania

Ha trascorso quattro degli ultimi
cinque mesi in carcere in misura cautelare per aver aggredito
con un cavatappi il fidanzato e tentato di colpire i carabinieri
che la stavano arrestando. Alle spalle ha già una condanna a
dieci mesi con pena sospesa per stalking, e a settembre tornerà
in aula per il nuovo processo. Anche i genitori l’hanno
denunciata all’ennesimo episodio di violenza in casa chiedendo
alle forze dell’ordine che per la figlia venisse intrapreso «un
serio percorso educativo volto alla sua disintossicazione». «Ma
io non sono pazza» dice Alice Grassi, eletta Miss Padania nel
2003 e incoronata dall’allora leader del Carroccio Umberto
Bossi, oggi 32enne madre di un bambino affidato di fatto ai
nonni materni. Uno sfogo in risposta alla decisione del gip di
Brescia Polo Mainardi che ha ordinato per la reginetta della
Lega Nord il ricovero in una Residenza per l’Esecuzione delle
Misure di Sicurezza, oggi si chiamano Rems, un tempo erano gli
ospedali psichiatrici giudiziari. Cambia la sigla, ma non il
concetto.
«Che Alice abbia problemi legati all’abuso di alcol nessuno
lo nasconde, ma non si può mandarla in manicomio perché quelle
strutture sono dei veri e propri manicomi» spiega l’avvocato
Patrizia Scalvi, legale dell’ex miss Padania. Lunedì il legale
presenterà una richiesta di modifica della misura. «Se tutti
quelli che si ubriacano dovessero finire in una struttura
psichiatrica avremmo poche persone libere» commenta Alice,
attualmente ricoverata in psichiatra all’ospedale di Iseo in
attesa che si liberi un posto a Castiglione delle Stiviere
(Mantova).
«Forse è troppo pesante l’ospedale psichiatrico, ma mia
figlia deve essere curata e lasciarla libera vuol dire farle del
male perché ricomincerebbe a bere» osserva il padre dell’ex
miss. «Una comunità sarebbe meglio - aggiunge -, ma importante è
che lei sia obbligata a rimanerci. Da cinque mesi non la vediamo
e lo facciamo per il suo bene. Per ripartire, dopo dieci anni di
inferno, doveva toccare il fondo ma noi rimaniamo i suoi primi
tifosi se decide di affrontare un percorso di riabilitazione».
Il gip ha deciso per la misura estrema sulla scorta della
relazione del consulente medico che ha riconosciuto un disturbo
di personalità con dipendenza da alcol e cocaina e «la tendenza
a gravi scompensi in occasione di poliabusi». Per il consulente
della Procura, lo psichiatra Giacomo Filippini, «la misura più
idonea è il collocamento in Rems in considerazione dei ripetuti
episodi antisociali». Contrasta questo quadro lo psichiatra
Mario Franzini, perito della difesa sostenendo che i problemi di
Alice Grassi sono indotti da alcol e droga. Da quando è in
carcere, dove non segue alcuna terapia e dove non ha fatto uso
di sostanze, «la paziente è apparsa lucida, orientata nel tempo
e nello spazio e collaborante». Per questo, aggiunge il perito
della difesa, «l'inserimento in una Rems, struttura nata per
persone affette da gravi patologie psichiatriche non appare
adeguata allo svolgimento di un valido programma riabilitativo
per un soggetto con disturbo da uso di alcolici e cocaina». L’ex
miss Padania si dice «pronta a tutto per evitare il ricovero in
ospedale psichiatrico. «Mi sottopongo a qualsiasi tipo di
percorso di disintossicazione, ma - assicura - non sono pazza e
rischio di diventare matta solo se entro in quella
struttura».

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