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Gentiloni, certe indisponibilità sui migranti inaccettabili

BRUXELLES - Nel Consiglio europeo c'è consapevolezza dei "passi avanti nel contrasto ai trafficanti nelle diverse rotte mediterranee", una consapevolezza suffragata dai numeri che "hanno avuto un'evoluzione straordinaria, non solo in termini di arrivi, ma anche di riduzione di morti in mare": lo ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine del vertice Ue.

 

"Resta un'indisponibilità a nostro avviso inaccettabile di alcuni Paesi a rispettare le decisioni prese" sulla gestione dei migranti, ha detto Gentiloni. Sulla riforma del regolamento di Dublino "non siamo a un'intesa e neppure alla vigilia di un'intesa", ha precisato il presidente del Consiglio, "resta - ha detto - un'indisponibilità inaccettabile di alcuni Paesi, in particolare i Visegrad".

 

I leader europei hanno dato "risposta positiva" alla creazione di "uno strumento finanziario per frenare i flussi migratori" nel prossimo bilancio pluriennale della Ue. Lo dice Donald Tusk al termine del vertice Ue. Sulla riforma di Dublino, aggiunge, "la questione delle quote obbligatorie resta contenziosa anche se la temperatura è scesa significativamente", aggiungendo che "appare molto difficile trovare un compromesso" ma i leader ne riparleranno del vertice di marzo e "dovranno decidere a giugno". 

 

"Le relocation funzionano? Tutto dipende dal punto di vista. Per me sono un successo", perché hanno contribuito al trasferimento di oltre 32mila richiedenti asilo. I Paesi possono sostenerli. "Bisogna calmarsi un po' sul punto". Così il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker alla conferenza stampa, al termine del summit. Juncker ha ricordato che è stato ricollocato "il 93% degli aventi diritto", ovvero circa 35.000 persone. "E' un piccolo numero ma è quello che avevamo promesso". "L'Europa è forte ed in grado di assorbire 35.000 persone. Ora vorrei che si si calmasse un po'".

 

"Non posso accettare che ci sia solidarietà in molte aree ma in altre no", questa solidarietà selettiva "è inaccettabile". Lo ha ribadito con forza la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice Ue in riferimento alla discussione dei 28 sulla migrazione. "C'è un largo accordo sulla lotta alla migrazione illegale e sull'affrontare le sue cause alla radice, ma non siamo altrettanto d'accordo sulla solidarietà interna", ha aggiunto.

 

"Per risolvere il problema dei migranti non basta mostrare solidarietà sul fronte esterno: serve anche quella sul fronte interno". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron riferendosi, ma senza citarli, ai Paesi del'Est, in particolare quelli del gruppo di Visegrad. I quali si sono detti pronti a contribuire economicamente alle iniziative rivolte ai paesi di origine dei migranti, ma che non vogliono sentir parlare di quote obbligatorie o della riforma del diritto d'asilo (Dublino). Macron ha quindi detto che con la Germania e gli altri partner "si lavorerà per trovare una soluzione entro giugno".

 

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