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Rimborsi Lega Nord: si indaga per riciclaggio

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La Procura di Genova ha aperto un' inchiesta per riciclaggio sulla Lega Nord. Gli accertamenti riguardano il possibile reimpiego occulto dei "rimborsi truffa" ottenuti da Bossi e Belsito, secondo l'ipotesi accusatoria travasati attraverso conti e banche diverse, al fine di metterli al riparo da possibili sequestri. In altre parole, nell' opinione dei pm, quei fondi sono stati incamerati, riutilizzati e forse messi al sicuro dai sequestri consapevolmente dalla Lega durante le gestioni di Maroni e Salvini. Un arco temporale in cui il partito, che all'inizio si era costituito parte civile contro il suo fondatore, ha rinunciato a ogni pretesa. L' indagine nasce da un esposto di Stefano Aldovisi, ex revisore dei conti condannato per il raggiro al Parlamento. La notizia è riportata dai quotidiani Il Secolo XIX e La Repubblica (cronaca di Genova). Pur consce della provenienza indebita di quei fondi, insiste il commercialista, le gestioni successive a quella di Bossi-Belsito hanno dolosamente utilizzato e in parte occultato alcuni milioni per dribblare la giustizia. Risale al luglio scorso la sentenza che dà il via ai sequestri: per i giudici la Lega di Umberto Bossi con tesoriere Francesco Belsito incassò una valanga di soldi pubblici senza averne diritto, grazie a certificazioni false. Per questo vengono condannati Bossi (2 anni e mezzo), Belsito (4 anni e 10 mesi) e i revisori contabili: Diego Sanavio (2 anni e 8 mesi), Antonio Turci (2 anni e 4) e appunto Aldovisi (1 anno e 9 mesi). A quel punto il tribunale dispone il sequestro "conservativo" da 49 milioni, stima del danno alle casse pubbliche, per evitare che il denaro evapori prima della Cassazione. Sui conti del Carroccio la Guardia di Finanza blocca circa 2 milioni. A quel punto, non essendocene altri, la ricerca prosegue sui depositi dei singoli imputati, ai quali vengono congelati beni per altri 2 milioni. Nell'esposto Aldovisi cita un articolo dell'Espresso del 2015 in cui venivano ricostruito movimenti di denaro del Carroccio, circa 20 milioni, trasferiti nel 2013 dalla filiale Unicredit di Vicenza e dalle sede milanese di Banca Aletti ad un altro istituto, la cassa di risparmio di Bolzano. L'attuale tesoriere del Carroccio Giulio Centemero afferma: "Siamo pronti a dimostrare che non ci sono stati movimenti finanziari sospetti".

"L'inchiesta di Genova è fondata sul nulla e come altri ricorsi finirà nel nulla". Così il leader della Lega Matteo Salvini parlando con i cronisti risponde a chi gli chiede di commentare la notizia dell'apertura da parte della Procura di Genova di un'inchiesta per riciclaggio sulla Lega. "Chiunque dica o scriva a sproposito di soldi che la Lega non ha e io non ho mai visto - dice ancora Salvini - verrà querelato e sarà un giudice a decidere. Sono assolutamente tranquillo ma adesso iniziamo a denunciare chi diffama".

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