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Madre preleva figlio da ospedale e fugge

Madre preleva figlio da ospedale e fugge

Era in una struttura d'accoglienza per bambini, probabilmente una casa famiglia, il futuro del piccolo nato lo scorso 28 marzo e prelevato ieri sera dalla madre, una polacca di 33 anni, dall'ospedale Ruggi d'Aragona eludendo la sorveglianza. Così aveva deciso il tribunale dei Minorenni con un'ordinanza del 24 aprile scorso. Il bambino, una volta dimesso dall'ospedale, sarebbe stato assegnato a una struttura idonea. La direzione sanitaria del Ruggi, dunque, attendeva solo di sapere quale fosse la struttura per procedere alle dimissioni.

Nel frattempo, proprio per monitorare e controllare la situazione familiare del piccolo, il bimbo non era stato spostato dal reparto di Terapia Intensiva Neonatale anche se stava bene. Nella stesso giorno in cui la donna ha partorito in stato di ebbrezza, l'ospedale ha allertato il Tribunale per i Minorenni e dopo pochi giorni lo stesso ha chiesto all'ospedale di trattenere il piccolo anche se era già in condizione di essere dimesso. Si va chiarendo, intanto, la dinamica dei fatti. La donna ha approfittato del cambio turno dei sanitari per allontanarsi col bimbo dopo la consueta poppata serale. Un'altra mamma che stava allattando il figlio nella stessa stanza, infatti, non si sarebbe resa conto di quello che stava accadendo. Dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza si vede che la 33enne allontanarsi a piedi con andatura normale, accompagnata da un uomo che aveva con sé un porta enfant.

I due, con il piccolo, si sono diretti sotto la pioggia verso la metropolitana ma non è chiaro se ad attenderli vi fosse una vettura. A quanto si apprende, la donna nei giorni scorsi non rispondeva alle telefonate degli assistenti sociali per chiarire la sua situazione, ma sicuramente aveva intuito che il Tribunale stava monitorando la sua posizione. Intanto, la commissione d'inchiesta presieduta dal direttore medico di presidio, Angelo Gerbasio e disposta dal direttore generale del Ruggi, Giuseppe Longo, avrà dieci giorni di tempo per relazionare su quanto accaduto.

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